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Omicidio Polcino, condannato a 18 anni di reclusione 25enne di Ardea

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Sono ora definitive le condanne per l’omicidio dell’apriliano Salvatore Polcino ucciso nel gennaio 2012  e trovato carbonizzato in una buca all’interno di un campo in via Ardeatina.

Confermata la condanna a 18 anni di reclusione per il 25enne di Ardea, N.M., per lui la Suprema Corte ha rigettato i ricorsi e confermato le condanna inflitta.

Rigettato anche il ricorso per il 52enne P.G.B., originario di Catania e residente a Lanuvio, a cui è stata data la pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione, essendo stato ritenuto in secondo grado estraneo all’assassinio dell’agricoltore pontino.

Annullato, invece, l’ergastolo per il principale imputato, G. R., 35enne originario di Reggio Calabria e residente a Lanuvio. Il pluripregiudicato si è visto ridurre in appello la pena a 30 anni di reclusione e la Suprema Corte, annullando per lui l’aggravante della premeditazione, ha ora stabilito che la Corte d’Assise d’Appello di Roma gli faccia un ulteriore sconto.

I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, guidati dal Maggiore Rodrigo Micucci e coadiuvati dai Militari del Comando Provinciale di Roma nel febbraio 2012 scoprirono e arrestarono i tre uomini . Nel giro di pochi giorni gli uomini dell’Arma riuscirono ad identificare il cadavere  e rintracciare i tre colpevoli grazie al DNA ricavato da una mano non bruciata. Il P.M. Pierfilippo Laviani e Fabio Santoni della Procura della repubblica di Roma notificarono un decreto di fermo. Sotto l’abitazione di N.M., ad Ardea, i militari avevano trovato numerose armi – due pistole e quattro fucili. All’origine dell’omicidio di Salvatore Polcino, noto alle forze dell’ordine per droga, sembrava esserci una lite dovuta alla spartizione del territorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti. I tre assassini avevano portato la vittima sul campo di via Ardeatina con una scusa. A riparo da occhi indiscreti, l’uomo era stato colpito da diversi colpi, esplosi con armi diverse. I killer avevano poi dato fuoco al cadavere e iniziato a scavare una buca con un escavatore per nasconderlo, ma il mezzo utilizzato si era incendiato. I colpevoli non tornarono più nelle loro abitazioni. N.M. di Ardea venne trovato a casa di amici in Abruzzo, mentre gli altri due, in un’abitazione di Ciampino.

 

 

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