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Pista ciclabile ad Aprilia, il Movimento 5 Stelle mette in evidenza le criticità dell’opera

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei “Grillini Apriliani” in merito alla pista ciclabile.

Se qualcuno la voleva, è arrivata …o quasi! Sì, parliamo proprio della pista ciclabile, che una città come la nostra avrebbe dovuto avere già da tempo. Il circuito, come è noto, collegherà la stazione ferroviaria alla Ex Claudia e, per tale opera, a termine lavori, saranno stati spesi 426mila euro. I lavori, iniziati a gennaio 2014, sarebbero dovuti finire dopo 150 giorni, ma di poterla testare tutta pedalando, ancora non se ne parla. La realizzazione della pista ciclabile è stata un occasione persa per realizzare un marciapiede sulla Nettunense tra via della Stazione e via Seneca, cosa che sia il Comitato di Quartiere Carroceto sia i pendolari aspettano dai tempi del Commissario Prefettizio Cono Federico. La mancanza di suddetto marciapiede mette a repentaglio la vita di coloro che tutti i giorni utilizzano il treno e che percorrono quel tratto camminando sulla carreggiata, forse fuorviati anche da un attraversamento pedonale semaforico all’incrocio con via della Stazione. Dicevamo, occasione sprecata anche perché, là sulla via Nettunense dove il marciapiede è stato asfaltato per permettere il passaggio della pista ciclabile, è stata posizionata una pensilina per riparare i fruitori dei mezzi Co.Tra.L., ma in posizione incompatibile col contestuale passaggio del flusso pedonale e della pista ciclabile in quanto lo spazio rimanente tra la pensilina stessa ed il bordo del marciapiede è di 110 cm mentre la sola pista ciclabile dovrebbe occuparne minimo 250, in base a quanto sembra essere previsto dall’art. 7 del Decreto Ministeriale 30 novembre 1999, n. 557 – Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili. Tornando alla nostra pista ciclabile, percorrendola abbiamo notato diversi impedimenti lungo il suo tragitto come: segnali stradali, pali della luce, blocchi di pietra, alberi, siepi, pezzi di muretto, vasi ed anche una fine improvvisa all’altezza di un fosso in via Cagliari; insomma, quasi un percorso ad ostacoli!

Percorrendo la pista dalla stazione cioè, da dove partirà, sembra che ci saranno 4 attraversamenti di strade per arrivare a via A. Moro, quando ne sarebbe bastato uno solo se si fosse fatto il marciapiede lato Nettunese ed, inoltre, si sarebbe fatta percorrere al flusso ciclabile una via a basso scorrimento ed a senso unico quale è via Seneca.

Percorrendola lungo via A. Moro abbiamo misurato la larghezza della superficie ciclabile ed essa risulta essere di 220 cm; quindi, 30 cm in meno della larghezza minima prevista del citato Decreto Ministeriale che detta gli standard per dette piste. Sempre in via Moro c’è un pino che restringe ulteriormente la sede ciclabile a 168 cm. Dopo che la ciclabile ha attraversato via Tiberio nel tratto in cui si immette su via Moro la larghezza si restringe nuovamente a 180 cm per poi allargarsi subito dopo.

Sulla svolta per via Mascagni da via A. Moro, la pista si restringerebbe nuovamente a 170 cm, a causa dello spigolo di un muretto già presente, per poi riallargarsi (la segnaletica orizzontale non è ancora presente, forse verrà modificata).

Nell’attraversamento di via Mascagni non si è tenuto conto della presenza di un lampione presente sulla pista.

La pista all’angolo tra via Sassari e via Guido Rossa invade parte della corsia riservata alle auto tanto da ridurla a mt. 3,50, troppo stretta per una circolazione a doppio senso. Questo restringimento probabilmente l’Amministrazione lo risolverà con l’introduzione di un senso unico su via Sassari, decisione che speriamo non avvenga per non penalizzare oltremodo i residenti di quella zona già provati dal passaggio della pista a raso delle entrate delle abitazioni. Sempre in via Sassari la deformità, in qualche punto, della superficie della pista ciclabile, non risponderebbe a quella regolarità delle superfici prevista dal citato decreto per garantire condizioni di agevole transito dei ciclisti.

Da via Sassari, per immettersi su via Cagliari, la pista si restringe nuovamente a 180 cm.

Sulla sede della ciclabile, in via Cagliari, prima che essa finisca prematuramente all’altezza di un fosso si possono notare i pali di tre segnali stradali.

Su alcuni pali della luce, via della Stazione e via Guido Rossa non sarebbe presente il morsetto del collegamento a terra, è forse affogato nell’asfalto?

Speriamo che le anomalie riscontrate siano causate dal fatto che la pista non è ancora operativa ed i lavori non sono ancora terminati, sebbene siano passati da sette mesi i 150 gg previsti per i lavori; ci auguriamo inoltre che questo contributo sia da stimolo per i nostri amministratori affinché, se c’è da porvi rimedio, lo facciano.

Andrea Ragusa

Grillini Apriliani – Movimento 5 Stelle

 

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