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Ardea, bimbo autistico rischia di perdere la pensione di invalidità perché il Comune non gli rilascia in tempo la carta d’identità

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Quattro mesi per ottenere una carta d’identità. Un tempo lunghissimo, sul quale ci sarebbe tanto da dire, ma su cui si potrebbe anche sorvolare qualora non ci siano urgenze.
Ma se il documento dovesse servire per qualcosa di assolutamente necessario? Allora, in questo casto, si tratterebbe di un problema insormontabile, come nel caso che ci racconta Daniela, mamma di un bambino di 7 anni, autistico, riconosciuto disabile al 100% dall’Inps con ottenimento della legge 104 art.3 comma 3.
“Risediamo nel Comune di Ardea, purtroppo – spiega Daniela – e questo ci sta creando dei problemi enormi, perché i tempi con cui il Comune rilascia il documento d’identità sono lunghissimi e non compatibili con quanto invece richiesto dall’Inps, che ha emesso il verbale di riconoscimento dell’invalidità di mio figlio il 25 Gennaio 2021″.
A seguito dell’emissione del verbale, al bimbo viene riconosciuta una pensione di invalidità e un assegno di “accompagno”: denaro che serve per coprire le numerose spese che la famiglia ha per il bambino stesso, che necessita di costose cure e assistenza continua. Ma, per poter avere questi soldi, l’Inps vuole che ci sia un conto corrente o un libretto postale intestato al disabile, anche se minorenne, per i pagamenti/accrediti INPS pensionistici e accompagnamento comprensivi di tutti gli arretrati.
I genitori corrono alla posta per aprire il conto e, giustamente, lì viene richiesto (così come in banca) un documento d’identità del bambino.

Ardea: 4 mesi per una carta d’identità

“All’inzio di febbraio – spiega Daniela – tramite il sistema “TUPASSI”, ho prenotato un appuntamento al Comune di Ardea per fare la Carta d’identità per il bambino. Beh… mi è stato fissato per il 10 di Giugno!”
Il problema è che l’inps richiede che vengano comunicati tutti i dati, compreso il numero di conto, entro 30 giorni dal ricevimento del verbale, pena, la decadenza del riconoscimento dell’invalidità, della legge 104 e dell’accompagno.
“Ho sollecitato il Comune con una Pec di urgenza, spiegando i motivi – spiega la mamma – ma non ho ricevuto risposta. Ho scritto al Comune di Pomezia per sapere se eventualmente potessero rilasciare loro il documento, ma anche in questo caso non ho ricevuto risposta”. Ovviamente il Comune di Pomezia non può rilasciare il documento al bambino, che è residente ad Ardea. 
“I tempi previsti ora sono in scadenza – prosegue disperata Daniela – Mi restano solo 3 giorni. La scadenza per inviare tutti i dati all’Inps è il 10 marzo 2021, dopodiché dovremmo riavviare tutta la pratica dall’inizio: solo al pensiero inorridisco!
Non si possono attendere quasi 5 mesi per fare una carta d’identità! E a maggior ragione se parliamo di bambini invalidi! Dov’è la priorità prevista in questi casi? Cosa posso fare? 
Sono disperata! Non posso iniziare le terapie previste per il bambino, perché non ho la possibilità economica per farle, senza il contributo dell’Inps! Sono bloccata ‘grazie’ al comune di Ardea! Tutto questo è assurdo” 
Daniela nella sua disperazione è pronta a fare una denuncia alle forze dell’ordine. “Ma vorrei che il Comune di Ardea o gli organi preposti, siano consapevoli di ciò che stanno creando ai cittadini residenti. Non solo ai disabili”, conclude.
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