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Ardea: il Comune ‘cede’ alla Croce Rossa immobile confiscato alla mafia, ma… è pignorato

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Si inaugurerà questo pomeriggio alle 18:00 a Marina di Ardea, in via Bologna n. 1, la nuova sede del comitato di Ardea della Croce rossa italiana, che si insedierà in una struttura confiscata alla mafia.
Una “conversione” bellissima, consentita dal Comune di Ardea, ma… sarà tutto a posto?
La domanda sorge spontanea non appena si scopre – leggendo atti ufficiali – che l’immobile nel quale si installeranno gli uffici della Croce Rossa sono stati in realtà pignorati, con l’atto di pignoramento notificato da parte dell’ufficiale giudiziario Romolo De Donato in data 10.10.2016. L’atto è stato consegnato nelle mani della responsabile dell’ufficio protocollo del Comune di Ardea; il pignoramento è stato richiesto dallo studio legale dell’avv. Franceschino D’Apice di Ardea a seguito di una sentenza del tribunale civile di Velletri in favore di due fratelli di Ardea, che in passato erano i proprietari dell’immobile. Pare che i due, vittime di usura, lo avessero dovuto cedere, insieme ad altri beni, ai loro strozzini.
Al pignoramento si è arrivati in quanto i due fratelli, stanchi di subire una situazione ormai insostenibile, avevano denunciato le persone che per anni li avevano costretti a pagare e ai quali avevano dovuto cedere i loro beni. Con la sentenza del Tribunale i due fratelli potrebbero a breve rientrare in possesso di tutti quelli che erano i loro beni, compreso proprio l’immobile sito in via Bologna.
Cosa succederà al verificarsi di quella che non sembra un’eventualità remota, ovvero la volontà dei due fratelli di riprendersi l’immobile? Il pignoramento e la sentenza dovrebbero imporre al Comune di Ardea di non ostacolarne nel modo più assoluto il rientro in possesso del bene, a meno che il Comune – per tenerselo e gestirlo come meglio crede – non rimborsi un consistente importo, pari a poco più di centomila euro (tanto è stato stimato l’immobile).
A segnalare il pignoramento è l’ex consigliere comunale Antonino Abate, che Un ex consigliere che, non appena venuto a conoscenza del fatto, ha commentato: “Questa mi sembra l’amministrazione di “Cimabue” fa una cosa e ne sbaglia due. Questa storia somiglia a molte altre che hanno caratterizzato la maggioranza guidata dal sindaco Luca Di Fiori: vedremo come andrà a finire”.
I cittadini sono curiosi di sapere cosa succederà…

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