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Ardea, iniziato lo sgombero nella casa trasformata in RSA abusiva (FOTO)

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Sgombero RSA Nuova Florida

È iniziato da poco lo sgombero nella casa che sarebbe stata trasformata in RSA abusiva ad Ardea, più precisamente a Nuova Florida. Il 16 marzo scorso, poche settimane fa, il sindaco Fabrizio Cremonini aveva firmato l’ordinanza, che imponeva la chiusura immediata della casa di via Isernia, al civico 36, quella dove lo scorso 18 gennaio, nel corso di un blitz congiunto dei Nas e degli agenti della polizia locale di Ardea furono trovati 15 anziani, una 16enne e la madre. E ora è iniziato lo sgombero: sul posto, proprio in questi momenti, la Polizia Locale, gli agenti della Polizia di Stato, due ambulanze, i servizi sociali e i funzionari del Comune. La strada è stata transennata per consentire le operazioni in quella casa che sarebbe stata trasformata in RSA. Negli ultimi giorni sembrerebbe che siano stati iniziati i lavori di abbattimento delle stanze abusive, ma questo non ha fermato la macchina amministrativa, che ha portato alla decisione di oggi. E cioè all’esecuzione dello sgombero, al momento in corso. 

Tutti gli anziani oggi devono lasciare la villetta: alcuni verranno ospitati dai parenti, altri invece, quelli residenti nel Comune di Ardea, potranno contare sui servizi sociali, che li collocheranno in apposite strutture riconosciute. Le operazioni di sgombero, che si stanno svolgendo con regolarità, verranno terminate entro la mattinata. Qualche parente ha espresso delle lamentele, gli anziani, invece, sono tutti tranquilli. 

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Quella che doveva essere una co-housing, un’abitazione condivisa da anziani in buona salute, infatti, sembrerebbe essersi rivelata una RSA, senza averne però i titoli. E lì, all’interno, vivevano persone che avevano bisogno di assistenza e di medicinali. Nel primo sopralluogo erano state trovate condizioni igieniche non idone, al punto che il sindaco aveva emesso una prima ordinanza e obbligato la pulizia della struttura. 

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In quella RSA, a preoccupare era stato soprattutto lo stato di salute di alcuni anziani, tra cui un uomo. L’anziano, di 72 anni, il 18 gennaio è stato visto dagli agenti in condizioni critiche ed è stato trasportato al pronto soccorso del S. Anna di Pomezia, dove poi è morto il 27 dello stesso mese. Per tutti questi motivi, dalle scarse condizioni igieniche ai locali inidonei (nella casa erano state trovate 17 persone più quelle che ci lavorano, ma da catasto risultava essere un’abitazione di circa 80 metri quadri) il sindaco aveva emesso una prima ordinanza che richiedeva la pulizia e il ripristino dello stato dei luoghi entro 8 giorni. Ovvero di riportare la struttura come da piantina catastale, cosa che non era avvenuta nei tempi previsti. 

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In questo lasso di tempo erano stati effettuati altri due sopralluoghi nella struttura. Gli agenti avevano verificato che era stata fatta una sommaria operazione di pulizia dei luoghi e che erano andati via 7 anziani. Ma nessuna modifica strutturale era stata effettuata, almeno inizialmente. Da qui, quindi, la seconda ordinanza, quella che ha previsto la chiusura immediata dell’esercizio illecito di residenza socio-assistenziale (RSA) in assenza delle prescritte autorizzazioni. È stato ordinato quindi contestualmente l’allontanamento coattivo dall’immobile delle persone anziane in esso ospitate, sia autosufficienti che non. E questa mattina è iniziato lo sgombero, anche se, come detto, nel frattempo erano iniziati i lavori di abbattimento delle due stanze abusive.

 

 

 

 

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