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Ardea, le addette al servizio mensa lanciano l’allarme: «Siamo troppo poche». Ma ci sono anche altre criticità

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capelli, sassolini graffetta nel cibo dell'asilo

Criticità nello svolgere il lavoro presso le mense scolastiche di Ardea. E’ questo l’appello lanciato dalle stesse dipendenti che elencano tutta una serie di problemi riscontrati nello svolgere le loro mansioni. Primo su tutti l’insufficienza d’organico tale, addirittura, da far venir meno uno dei punti del capitolato d’appalto, quello riguardante il rapporto numero addetti/pasti erogati.

Perché succede. «Ebbene delle 27 unità assunte, tre lavorano all’interno del centro cottura della ditta a Roma – scrivono le lavoratrici – Una di loro trasporta e consegna con un furgone più piccolo i pasti del secondo turno sui plessi dove previsto.
[…]. Un’altra dipendente svolge mansione di consegna pasti e ritiro contenitori vuoti su alcuni terminali.»

Appare evidente dunque che appare evidente come delle 27 unità assorbite nell’appalto solamente 22 si occupino effettivamente del lavoro nei refettorì». Ed ecco il problema. «Poiché, in media sono circa 800 (media al ribasso) i pasti erogati ogni giorno nei vari plessi, è evidente come non venga costantemente rispettato il suindicato rapporto di cui all’art. 42 del predetto capitolato ovvero una addetta per trenta pasti».

E a rimetterci potrebbe esserci il controllo effettuato sui pasti da destinare ai bambini. Oltre a questo, lamentano le dipendenti, a febbraio, poco dopo la regolarizzazione del contratto, è sorta l’esigenza di inviare «altre due lavoratrici a prestare per una settimana la propria opera presso il centro cottura di Roma» con conseguente riduzione di altre risorse per Ardea. 

Il cambiamento nella somministrazione dei pasti

E non basta. Con la nuova gestione, fanno sapere le dipendenti, si è passati dai pasti in monoporzione, preparati nel precedente appalto, ad un servizio di sporzionamento.

«Tale servizio richiede molto più tempo e più personale poiché il cibo deve essere condito sui terminali e servito quando i bambini sono già seduti. Altra criticità è il modo in cui vengono gestite le diete personalizzate che, per oggettivi motivi di sicurezza – contrariamente alla situazione attuale – dovrebbero essere consegnate complete di primo, secondo e contorno il tutto in monoporzione sigillato con etichettatura riportante il nome e il cognome dell’utente e tutte le informazioni a lui riconducibili, il tjpo di intolleranza e gli ingredienti unitamente al pane e alla frutta per evitare il rischio di errori». Lo stesso dicasi per il cd pasto in bianco.

Ardea, le altre criticità riscontrate dalle lavoratrici delle mense scolastiche

Ma non finisce qui. Altri problemi riguardano gli orari di lavoro e lo spostamento di alcune unità in zone di Roma che richiedono «un viaggio superiore rispetto alle ore di lavoro effettivamente svolte». E chi resta sul territorio, sempre a causa della pianificazione degli orari da parte della ditta, non sembra passarsela meglio. « I turni contemplano repentini spostamenti nei vari plessi che non garantiscono continuità e
sicurezza (si pensi alle diete nominative) per l’utenza, mettendo in chiara difficoltà le lavoratrici che con un contratto part-time di pochissime ore sono costrette a lunghi e diversi spostamenti con i propri mezzi». E ancora: «L’azienda non tiene conto delle ingenti spese che gravano sulle lavoratrici costrette ad utilizzare mezzi propri per raggiungere le scuole distanti anche decine di chilometri dalle proprie abitazioni (le precedenti aziende
non hanno mai sottovalutato questi aspetti). Tra l’altro, va detto che i mezzi pubblici non coprono tutto il territorio di Ardea e non raggiungono i vari plessi scolastici, limitandosi ad attraversare le vie principali».

 

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