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Ardea, lo sfogo di Antonino Abate (PD): «La politica di Ardea è senza attributi»

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Antonino Abate (PD), consigliere comunale di Ardea, attraverso il social network Facebook lancia pesanti accuse alla politica, prendendosela non soltanto con la maggioranza, ma anche con il collega di opposizione Mauro Giordani colpevole di aver convocato i consigli comunali in mancanza del presidente.

«Il gioco continua, convocazione del consiglio comunale con un solo punto, elezione del presidente, appello e uscita dall’assise. Dove si vuole arrivare non si capisce, la minoranza dice che questa è la linea giusta, la maggioranza è senza palle e non è capace di uscire da questa paralisi il gioco continua sulla pelle dei cittadini, il bilancio che fa ridere e ancora non è stato approvato», scrive Abate.

«Il partito chiede le mie dimissioni da presidente (mi dimetto) ma fa giudicare il mio comportamento istituzionale alla commissione di garanzia il quale risponde che la mia condotta era corretta ed istituzionale. Intanto però la città non ha una guida, decine di lettere al prefetto alla procura (non firmo più nulla, sono stufo di essere ignorato dagli enti superiori), la città sprofonda e la politica non fa nulla per evitarlo, non si dimette e non trova soluzione. L’ho detto mille volte ed oggi lo ripeto con più convinzione, amministrare una città è cosa assai complicata e in questa classe politica non ne vedo molti che siano in grado di farlo per capacità e soprattutto per mancanza di coraggio, quei pochi cittadini che ancora partecipano sono quelli che urlano se si tenta di fare e gridano se non si fa. Alcuni di questi hanno ambizioni da sindaci e forse ci riusciranno anche visto il fallimento della politica. Però non lo vedo buono il futuro di Ardea. Di Fiori ha il merito di aver ucciso politica e amministrazione ma non dimentichiamo che questo sindaco è il figlio politico di Eufemi e non possiamo dimenticare che per arrivare a devastare Ardea hanno dovuto fare gravi brogli elettorali con la complicità di quanti oggi vestono i panni dei verginelli».

«Ricordo a chi non lo sa o a chi fa finta di non saperlo che la presidenza del consiglio, se fatta con intelligenza e correttezza, impone la linea amministrativa e corregge gli sbagli della maggioranza, c’è stato un momento che se la minoranza fosse stata lungimirante avrebbe potuto eleggere il presidente scelto nelle fila dell’opposizione e messo alle corde la maggioranza. Forse a questa nuova politica mancano le palle».

Antonino Abate, in un successivo post si scaglia con il consigliere  Mauro Giordani:

«Convocato nuovamente il consiglio comunale per il 25 maggio, i termini per l’approvazione del bilancio scadono il 7 giugno, qualcuno di quelli che tentava di spiegarmi che si stava facendo bene e che questa era la strada per far cadere l’amministrazione può spiegarmi perché non è stato convocato l’otto giugno così era sicuro che sarebbe caduta questa amministrazione?».

 

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