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Ardea, niente pasti per i bambini in ritardo con i pagamenti della mensa: rimandati a casa, genitori infuriati

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Genitori infuriati e rimpallo di responsabilità nella vicenda che oggi ha visto protagonisti i piccoli alunni della scuola elementare di via Verona, nel quartiere Nuova Florida.
Questa mattina, verso le ore 10:00, decine di genitori hanno ricevuto una telefonata dai responsabili della scuola, che fa parte dell’I.C. Ardea 3, che li avvisava che si sarebbero dovuti recare a prendere i loro figli allora di pranzo, in quanto – essendo morosi – non avevano diritto al pasto previsto per gli alunni che frequentavano il tempo pieno.
Le telefonate sono arrivate non solo a chi effettivamente non aveva pagato anticipatamente i 40 pasti come previsto quest’anno dal Comune, ma anche a coloro che avevano provveduto al pagamento tra ieri e questa mattina o avevano dimenticato di comunicare l’avvenuto pagamento all’ufficio preposto.
“La scuola è iniziata il 12 settembre e ovviamente di mensa non si è parlato fino a due giorni fa quando tutti, o almeno la sottoscritta, abbiamo provveduto a pagare in anticipo i 40 pasti previsti dai servizi educativi di Ardea – ha dichiarato infuriata una mamma – Alle dieci di stamattina riceviamo la telefonata della scuola in cui ci dicono di ritirare i bambini perché’ non hanno diritto al pasto, in quanto le famiglie sono inadempienti! Io so che i miei diritti sono quelli di una cittadina pagante, mentre adesso, per colpa di pregresse situazioni di famiglie inadempienti che il Comune di Ardea non ha saputo gestire, cacciano mia figlia da scuola. È una vergogna!”.
Abbiamo sentito in merito l’amministrazione comunale, venendo a sapere che il termine per il pagamento e la comunicazione dello stesso era stato fissato per lunedì 26 settembre, per dare modo agli uffici di fornire alle scuole e quindi alla società che fornisce il servizio il numero – e i nomi – dei bambini aventi diritto.
Ma molti genitori, sempre secondo quanto riferiscono dal Comune, hanno saldato ieri o addirittura oggi, comunicando in ritardo l’avvenuto pagamento. La lista, quindi, non poteva essere aggiornata.
Ma, se c’erano bambini che no avevano diritto al pasto, perché non avvisarli già ieri – visto che i termini erano scaduti lunedì – dando così modo ai genitori di organizzarsi di conseguenza?
La scuola si difende sostenendo che il Comune ha inviato la lista degli aventi diritto solo ieri alle 17:00, orario in cui ormai non c’era la possibilità di avvisare le famiglie.
Dopo che alcune mamme hanno iniziato a protestare energicamente, il Comune riferisce di aver aggiornato la lista con i bambini le cui famiglie avevano pagato ieri o questa mattina, quindi fuori termine secondo l’amministrazione, consentendo ai bimbi di mangiare.
“Non è vero, almeno per quanto riguarda mia figlia e tanti altri bambini – replica una mamma- io ho pagato lunedì con bonifico. Per la prima volta non ho pagato con largo anticipo per protesta, ma comunque nei termini. Evidentemente il bonifico non è stato accreditato in tempo, ma bastava che il Comune ieri trasmettesse queste liste in mattinata per far sì che chi aveva pagato potesse dimostrarlo in tempo. Io stamattina avevo mandato la copia del bonifico effettuato alle 9:00, e alle 10:00 ho ricevuto la chiamata della scuola”. Ma la vergogna maggiore è un’altra, secondo la mamma: “Questa mattina la maestra ha fatto l’appello e ha detto chiaramente i nomi di chi – a quanto risultava al Comune – aveva pagato e chi no. Alla faccia della privacy: hanno fatto vergognare i bambini, questo è davvero indecente e poco educativo, un cattivo esempio che non andrebbe dato”.
“Hanno creato problemi alle famiglie e ai bambini – sostiene un altro genitore – non è così che risolve il problema dei morosi. Si doveva in caso impedire l’iscrizione al tempo pieno per coloro che non erano in regola con i pagamenti. In questo modo i bambini non si sarebbero sentiti discriminati nel vedere che alcuni compagni di classe possono mangiare e loro no. Nella classe a tempo ridotto vanno tutti a casa e non ci sarebbero state differenze”.
Il fenomeno della morosità riguardo il servizio mensa è davvero importante, ad Ardea: ci sono famiglie che non hanno praticamente mai pagato per anni.
“E devono rimetterci quelli che magari comunicano l’avvenuto pagamento con qualche ora di ritardo?”, si infuriano i genitori.
“Il problema – concludono – è che non sono stati capaci di gestire il servizio, impostando prezzi giusti ed evitando l’accumularsi dell’evasione. Solo che le loro incapacità si riversano sui nostri figli…”.
Su tutte le furie per quanto accaduto anche i responsabili scolastici, i rappresentanti di classe, e l’intero collegio di istituto, mentre alcuni genitori hanno minacciato di chiamare i carabinieri se non avessero fatto mangiare i propri figli.

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