Home » Ardea » Ardea, nuove ‘ombre’ sulle Salzare: si (ri)costruisce sul terreno di proprietà del Comune

Ardea, nuove ‘ombre’ sulle Salzare: si (ri)costruisce sul terreno di proprietà del Comune

Pubblicato il

Salzare, la storia infinita. Sulla questione degli usi civici nei 706 ettari di proprietà comunale, per i quali da anni si sta tentando di trovare una soluzione, adesso c’è qualcos’altro su cui riflettere. E’ possibile costruire su quei terreni? La risposta immediata sarebbe un “no”, ma qualcuno lo sta facendo, probabilmente perché ritiene di poterlo fare. 

“Come si può vedere si sta procedendo a lavori di ristrutturazione di quel capannone outlet distrutto da un forte incendio lo scorso anno, precisamente il 6 settembre 2019, sito in Tor San Lorenzo sulla Via Laurentina al km 37,600, angolo via delle Salzare – spiega Eugenio Simonelli – Ma si deve evidenziare il fatto che detta ristrutturazione non poteva e non può essere effettuata dal momento che il capannone è all’interno del comprensorio delle Salzare, i famosi 706 ettari, di proprietà comunale, in quanto trasferiti ufficialmente in data 23 febbraio 2017 dall’Agenzia del Demanio al Comune, attraverso la firma del sindaco Luca Di Fiori e l’avvocato Gaetano Cacioppo dell’atto di trasferimento (consegna) e, quindi, soggetto ai controlli dell’Amministrazione Comunale per evitare abusi di qualsiasi tipo. Pertanto, l’attuale Amministrazione doveva vigilare per scongiurare che quell’area potesse essere utilizzata per ogni e qualsiasi utilizzo da parte di chicchessia”.

Simonelli parla di mancanza di controllo e trasparenza: “La foto di oggi ne è un chiaro esempio: chi sa e sapeva di questa ristrutturazione? Che ruolo hanno svolto il Sindaco, l’Ufficio Tecnico e la Segretaria Comunale quest’ultima responsabile della trasparenza?”

Abbiamo girato al sindaco di Ardea la questione: non appena avremo risposte daremo seguito all’articolo.

AGGIORNAMENTO:

Il sindaco di Ardea Mario Savarese, dopo aver consultato l’Ufficio Tecnico, conferma che nessuna autorizzazione a costruire è stata rilasciata dal Comune. All’epoca dell’incendio era stato consentito – qualora l’edificio fosse in condizioni di essere riparato – di effettuare i lavori di ristrutturazione dello stesso, ordinando il “ripristino dello stato dei luoghi”, ma, essendo stato completamente abbattuto a seguito dei gravi danni riportati nell’incendio, nessuna ristrutturazione era possibile. La nuova costruzione non è quindi permessa e verrà fermata dagli organi competenti.

Impostazioni privacy