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Ardea, preoccupa il ritorno in aula con le direttive anti Covid: mancanza di spazi e possibili soluzioni, le ipotesi in campo

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Come già anticipato dal Sindaco di Ardea Mario Savarese nel corso dell’intervista pubblicata nell’edizione cartacea del mese di luglio, il ritorno in aula sotto la Rocca sarà tutt’altro che semplice. A preoccupare sono infatti le disposizioni Ministeriali contenute nel protocollo di sicurezza anti Covid-19 e in particolar modo la questione della distanza di sicurezza tra gli alunni da far rispettare in classe. 
 
Secondo le linee guida dovrà infatti esserci un metro di distanza tra fra le “rime buccali degli alunni”, linguaggio burocratese atto a indicare non più la distanza che dovrà intercorrere tra i banchi ma, banalmente, tra “bocca e bocca”. Ciò ha consentito di recuperare spazio ma anche così saranno molti gli Istituti a dover ricorrere a soluzioni straordinari: questo sembra essere il caso di Ardea. 

Il comunicato del Movimento 5 Stelle

Proprio ieri il M5S rutulo ha diramato una nota per fare il punto della situazione. «La parola d’ordine è quella di dare spazio alle idee. E’ all’esame tecnico dei vari attori in campo (uffici comunali, dirigenti, collaboratori, docenti e personale scolastico impegnato nel difficile compito di ridisegnare le modalità di rientro in classe) che verrà affidata l’organizzare degli istituti in vista del nuovo anno scolastico», leggiamo.

Le linee guida

«Il ritorno in classe a settembre sarà dettato dalle regole anticovid stabilite dalle linee guida che gli istituti stanno visionando in queste settimane. E mentre si srotolano planimetrie, si pensa come suddividere gli studenti, si calcola quanti insegnanti in più serviranno. E’ un complesso di elementi che dovrà essere assemblato per riprendere l’attività didattica in classe e fare di tutto per allontanare la modalità della didattica a distanza. Aule ridimensionate, banchi singoli, distanza di un metro tra gli studenti, ingressi ed uscite scaglionate, orario ridotto, riorganizzazione degli spazi e dei ambienti».
 

Il caso Ardea

«Ma qual è la situazione delle scuole di Ardea in questo senso? Non agile. Molti istituti soffrono la sovrappopolazione delle aule, così disarticolare le classi è una sfida non facile.Ci sono edifici che sarà difficile rimodulare. “Siamo già al lavoro. Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha messo a disposizione fondi importanti, per cercare di arginare le difficoltà”, dice Sonia Modica, ricercatrice e docente di liceo, Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Ardea».
 
Gli Uffici comunali sono attivi per la realizzazione dei diversi lavori necessari alle strutture scolastiche e una ricognizione diretta dell’Assessore, accompagnata dal tecnico comunale preposto, il Direttore dei lavori di manutenzione, oltre al consigliere di minoranza, Alessandro Mari, ha permesso di prendere visione delle realtà e delle problematiche che affliggono le scuole ancor prima delle questioni della nota emergenza: porte da riparare, mattonelle da integrare, sistemazioni elettriche e infiltrazioni (non solo d’acqua, perché – la vicinanza alla macchia vegetazionale che contraddistingue la ‘verde Ardea’-come è stata chiamata da qualche turista- ha prodotto l’avvento di qualche ‘ospite’ roditore non troppo gradito, per cui si deve attività di bonifica, come periodicamente verificato)».

Il problema degli spazi

D’altra parte resta il problema degli spazi. Molte delle aule degli edifici scolastici di Ardea non sono conformi alle disposizioni previste per mantenere la distanza di un metro. “D’altra parte la legge sull’autonomia scolastica permette di studiare delle strategie, nel rispetto delle linee guida. È possibile studiare un orario che consenta una flessibilità, con possibili turni (due) senza che si arrivi a terminare tardi, con ore di 40-45 minuti”. Per realizzare il progetto di avere meno concentrazione di studenti, attuando una maggiore distribuzione, servono più insegnanti (si richiama ad un altro 33% di insegnanti).
 
L’ Amministrazione sta facendo la sua parte: “Il nostro Ufficio tecnico ha attivato l’accreditamento e presentato la nostra richiesta, a cui è stato associato un finanziamento di 160.000 euro, su cui si è in attesa degli ulteriori passaggi procedurali da parte del Ministero”.
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