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Ardea, presunte anomalie per le domande del Reddito di Inclusione: i cittadini chiedono spiegazioni

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Sede Inps dove sono stati segnalati ritardi per il pagamento dell'assegno unico 2022

Reddito di inclusione ad Ardea, i cittadini chiedono spiegazioni per il mancato accoglimento delle istanze per il reddito di inclusione (di seguito REI). In particolare si sarebbero verificate incongruenze tra quanto dichiarato e comunicato dai cittadini agli uffici comunali, e quanto poi effettivamente (l’unica cosa che conta nella vicenda) trasmesso da questi ultimi all’Inps, l’ente erogatore del contributo. Sul tema, a seguito delle segnalazioni ricevute, vuole spiegazioni anche l’Osservatorio dei Cittadini di Ardea che ha chiesto all’ente, con una lettera, di far luce sull’accaduto.

Ma il Comune di Ardea, da noi interpellato, precisa: “Abbiamo effettuato delle verifiche e, da quanto ci risulta, non sono emerse situazioni di questo tipo; tuttavia può succedere talvolta che sia l’INPS, a seguito di ulteriori controlli, a segnalare al Comune eventuali anomalie nelle singole situazioni dichiarate dai cittadini attraverso le domande, anomalie che poi vengono corrette dagli uffici comunali. Poi un errore di altra natura, anche da parte degli uffici comunali, può sempre verificarsi, ma crediamo sia opportuno valutare i singoli casi”.

COME FUNZIONA IL REI

Dal 1° dicembre scorso i Comuni di tutta Italia hanno ricevuto dai cittadini le richieste per l’accesso al REI, il Reddito di Inclusione, la nuova misura di sostegno contro la povertà che è stata istituita a partire dal 1 gennaio 2018. L’iter procedurale per l’accesso al REI prevede infatti che i cittadini in possesso dei requisiti debbano presentare la domanda utilizzando un modello messo a disposizione dall’INPS e presentandolo presso gli uffici comunali di appartenenza. Gli stessi uffici procedono all’accertamento dei requisiti relativi alla residenza ed al soggiorno e quindi, entro i quindici giorni lavorativi dalla presentazione della domanda da parte del cittadino, trasmettono la domanda all’INPS utilizzando il portale messo a disposizione dall’INPS.

Ed è qui che, ad Ardea, sarebbe sorto il cortocircuito. “In alcuni casi infatti la domanda trasmessa dagli uffici servizi sociali di Ardea all’INPS non sarebbe risultata conforme a quanto dichiarato dai cittadini stessi nel modulo presentato al Comune e che, a causa di tale difformità, l’INPS abbia rifiutato la domanda di accesso al beneficio stesso. “Da parte sua l’INPS – sottolinea a questo proposito l’Osservatorio dei cittadini di Ardea – si è dichiarato impossibilitato a fare qualsiasi cosa in quanto la domanda per i casi contestati, così come ricevuta dal Comune, risulta non accoglibile”.

IL CASO DI UN 64ENNE

Il signor Rodolfo, 64 anni di Ardea, è tra quelli che, a causa di questi presunti errori di trasmissione delle domande, si è visto respingere la richiesta per il Reddito di Inclusione. 

“Sono disoccupato da 5 anni, sono invalido civile e, per questo motivo, percepisco una pensione mensile di 290 euro, unico mio mezzo di sostentamento, ho un reddito ISEE di 0 euro”, ci racconta.

E quindi ha fatto domanda per il REI…

“Vengo al problema. I primi giorni di dicembre mi sono recato allo sportello dei Servizi Sociali di Ardea e ho presentato domanda per il “Reddito di inclusione REI”, domanda regolarmente protocollata. Pochi giorni dopo ho ricevuto una telefonata da parte di un impiegata dei servizi sociali che mi chiedeva di inserire nella domanda la mia separazione e la copia del libretto della mia auto acquistata 6 anni fa. Ho atteso comunicazioni fino alla fine del mese di gennaio quando mi sono recato nuovamente ai servizi sociali provvisto del nuovo modello ISEE come prevedeva la legge ma l’impiegata mi ha detto che era sufficiente che lei ne prendesse visione e che avrei avuto notizie tramite comunicazione telefonica”.

Poi cosa è successo?

“Il giorno dopo mi sono collegato con il sito dell’INPS e, con mia grande disperazione, apprendo che la mia domanda è stata respinta con la seguente motivazione: ”Domanda con disabile. Genitore/tutore assente nel DSU”.

Cosa c’era di sbagliato?

“Per prima cosa l’oggetto stesso. Avevo fatto la domanda per “Lavoratore con età maggiore di 55 anni, disoccupato“. Torno ai servizi sociali e l’impiegata mi dice che era già a conoscenza che la mia domanda era stata respinta e che era colpa dell’INPS che cerca tutti i cavilli per non accettare le domande e di ritornare a giugno per fare una nuova domanda. Ma perché allora il giorno prima non mi aveva detto nulla?”.

Ha chiesto ulteriori spiegazioni all’Inps?

“Certamente! Mi sono recato alla sede dell’INPS di Pomezia per chiedere spiegazioni e lì mi è stato ribadito che la mia domanda era stata respinta perché risultava barrata la casella relativa a “Domanda con disabile”.

E’ tornato ad Ardea quindi?

“Sì sono tornato nuovamente ai servizi sociali e ho chiesto di poter visionare la mia domanda. L’impiegata me la porta e, con mio grande disappunto, verifico che nella mia domanda era stata barrata la giusta casella cioè quella del “Lavoratore con più di 55 anni, disoccupao. Sono rimasto letteralmente senza parole”.

Quello che non si spiega è come – nel trasferimento telematico della richiesta dall’ufficio dei servizi sociali di Ardea a quello dell’INPS – la casella sia poi risultata errata. Dove sta l’errore, se di questo si tratta? Come è stato possibile commetterlo? E, cosa più importante: c’è modo di rimediare per far ottenere al signor Rodolfo quanto giustamente gli spetta?

 

 

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