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Ardea, si approva tutto: ma come? Le perplessità di Abate e Capraro

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Passa senza neppure la relazione dell’assessore al bilancio il rendiconto 2015. Punto aperto, messo ai voti e chiuso in meno di trenta secondi, se non fosse stato qualche minuto speso dal consigliere Capraro che ha reclamato perché non è stato fornito con i documenti il parere obbligatorio dei revisori contabili, questione liquidata dal Presidente Massimiliano Giordani con una giustificazione poco convincente.
Anche da dimissionario, Antonino Abate non ha rinunciato a far sentire la sua voce: a dargliene spunto è l’atto di indirizzo ieri sera votato in Consiglio comunale dove si è approvata la proposta di realizzazione di un parco giochi a tema in località Acquaferrata-Via Bergamo.
“Il consiglio comunale è chiamato a valutare la proposta di realizzazione di un parco tematico denominato HAPPY PARK sulla base dell’art.49 della 267/2000 – scrive Abate nella sua nota – Ora, fermo restando che la realizzazione di un parco divertimenti in un territorio che dovrebbe essere a vocazione turistica dovrebbe trovare il consenso della città e con essa discuterne valutandone anche e soprattutto gli aspetti negativi (uno tra tutti è l’accelerata che si dà a una operazione a fine mandato che desta preoccupazione su più fronti) la preoccupazione che dovrebbe interessare l’amministrazione è soprattutto la tranquillità per la città. Quando ci sono investimenti per milioni di Euro, le probabilità di infiltrazioni esterne si fanno forti e in un territorio di confine come il nostro e che si trova al centro di un perimetro delicato questo dovrebbe preoccupare e non poco chi, a pochi mesi dalla scadenza del mandato amministrativo, si appresta a non fare nulla, se non gettare fumo negli occhi.
Ed è proprio il passaggio in consiglio comunale che dovrebbe far pensare e approfondire ancor di più chi si appresta ad alzare la manina: l’art. 49 del testo unico recita chiaramente che la decisione sta al dirigente, la politica avrebbe dovuto dare l’indirizzo dell’operazione, e un indirizzo serio non si può tirare fuori dal cilindro al novantesimo. Andrebbe invece valutato l’impatto con il territorio, l’investimento che la società dovrebbe fare a favore della città, valutare gli aspetti positivi con lo stesso metro di quelli negativi, il potenziamento viario e tante altre cose di cui non s’è sentito parlare”.
Abate prosegue ricordando quanto il già citato articolo 49 del TUEL prevede al comma 2.
“Pareri dei responsabili dei servizi
1. Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione.
2. I soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi.
3. Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione”.
Abate conclude la sua nota con un monito ai suoi ex colleghi consiglieri “Riflettete, cari consiglieri, prima di alzare la mano accertatevi bene”
In aula è stata Cristina Capraro (PSI) a presentare una relazione scritta che pone seri dubbi sul progetto. Capraro ha ricordato che la commissione ha approvato la proposta di realizzare il parco senza minimamente visionare il progetto o invitare i tecnici ad esprimere un parere preliminare; lo stesso dirigente di allora la definì “una proposta progettuale di notevole complessità sia urbanistica che procedurale”; Ancora, la Capraro si chiede quali risvolti potrebbe avere una simile opera sulla viabilità, sul trasporto e sulla raccolta dei rifiuti, e – conclude sempre la Capraro – la proposta si basa su una variante urbanistica al PRG ai sensi dell’articolo 8 del DPR 160/10 che non può essere adottata per questo tipo di impresa che, a suo dire, non si prefigura tra le attività produttive.
Il consigliere ha voluto finire il suo intervento leggendo in aula la lettera aperta che gli Amici di Grillo Ardea, che, come è stato ricordato, pur essendo forza di opposizione non sono al momento rappresentati in aula.
Massimiliano Giordani ha liquidato tutto sommariamente, ribadendo – contrariamente a quanto afferma Abate – che si tratta di un mero atto di indirizzo e che in sede di conferenza di servizi saranno valutati gli aspetti tecnici.
Al momento del voto inaspettatamente si è divisa la minoranza: Ludovici si è astenuto e Rossi ha votato a favore. Questo scollamento in minoranza preoccupa non poco, proprio ora che, ricompattati, i consiglieri di maggioranza si apprestano a raccattare tutto quanto c’è ancora da raccattare prima di levare le tende. L’assoluta assenza di interventi nella discussione del rendiconto è a dir poco preoccupante. Agli spettatori in aula sarebbe piaciuto chiedere, ad esempio, per quale motivo si sia preferito utilizzare un avanzo di amministrazione per anticipare rate di debito piuttosto che aiutare le famiglie più bisognose, alleggerendo per loro la spesa della mensa scolastica. Sembra, questo, un bilancio redatto da ragionieri contabili piuttosto che da un sindaco e da una giunta che dovrebbe esclusivamente lavorare per il bene dei cittadini.
Intanto martedì 28 andrà in aula il bilancio 2016-2018 e già si annunciano ulteriori pesanti tagli alle spese e minori entrate per l’ente.

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