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Ardea, tensioni durante i lavori della commissione trasparenza: la nota della minoranza e il commento del M5S

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caso cucuzza ardea
Tensioni e polemiche ad Ardea durante l’ultima seduta della commissione Trasparenza. «Deprecabile tentativo di limitare il diritto di rappresentanza democratica! Una ennesima farsa, a cura del M5S, si è consumata tre giorni fa nella Sala Consiliare dove si sarebbero dovuto tenere i lavori della Commissione Legalità e Trasparenza per l’elezione del nuovo Presidente», si legge in una nota a firma della minoranza. «Qualche minuto prima, infatti, veniva diffusa una nota, a firma del Presidente del Consiglio Comunale, con la quale, con decorrenza immediata, si riteneva sciolto il Gruppo “Cambiamo 10 volte meglio“, per mancanza dei requisiti previsti dal Regolamento. Secondo quanto affermato, il corrispondente Gruppo Parlamentare si sarebbe estinto il 17 dicembre 2019, ed in sostanza veniva impedito, al rappresentante di oltre 600 elettori,di poter esercitare il proprio mandato nell’ambito della Commissione stessa. Con la sortita tardiva, se non addirittura postuma, è del tutto incontrovertibile il tentativo di deligittimazione di un gruppo politico! Non solo:ci si domanda , per esempio, sulla validità dei voti espressi dagli interessati nelle decine di sedute precedenti, in ogni consesso, e della efficacia dei relativi atti. Ma la realtà non basta al Presidente Grillo il quale definisce “deplorevole per il ruolo istituzionale” l’assenza dei Commissari, quando invece il metodo seguito era stato con lui stesso concordato. L”uno vale uno” a periodi alterni, a seconda della circostanza! Per noi invece la rappresentanza democratica è principio fondante del ruolo ricoperto da ognuno, il resto è palcoscenico». Così in una nota i gruppi consiliari FDI, Lega, Cambiamo, Arde@futura, Con la gente per Ardea. 

Il comunicato del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle di Ardea, pur non rispondendo direttamente alla nota della minoranza ma rivolgendosi alla Consigliera Tarantino, ha voluto così commentare quanto accaduto. In una nota infatti si legge: « La Consigliera Tarantino lamenta che solo dopo dieci mesi il Presidente del Consiglio abbia sciolto il gruppo “Cambiamo 10 volte meglio!” perché venuti meno i requisiti, richiesti dal Regolamento, per la legittimità dei gruppi consiliari. Verrebbero attribuiti al Presidente del Consiglio comunale poteri ispettivi e di indagine non previsti, in verità, in nessuno degli articoli che compongono il regolamento d’Aula. Motivazioni paradossali e dichiarazioni scandalose da parte di una Capogruppo che sembrerebbe non conoscere la storia, seppur breve, del proprio partito di riferimento e di non avere, quindi, alcun contatto con i propri referenti politici in seno alla Regione ed al Parlamento. Insomma “Cambiamo 10 volte meglio! a sua insaputa!” A sentire la Tarantino la responsabilità dell’apolidia politica, nella quale si sono venuti “improvvisamente” a trovare lei ed il Consigliere Centore, sarebbe da attribuire al Presidente del Consiglio che probabilmente, invece, attendeva con pazienza che la Capogruppo di Cambiano 10 volte meglio! dichiarasse sciolto il proprio gruppo consiliare. Difficile pensare che la Tarantino non sapesse da tempo che il proprio partito politico si fosse estinto alla Camera dei Deputati, facendo venir meno il requisito di legittimità che ha consentito al gruppo di esistere in seno al Consiglio comunale. È sotto gli occhi di tutti, ormai, che la minoranza è dilaniata dalle diatribe interne al centro-destra, prova ne è l’esito della Commissione sopra citata e possiamo immaginare le grosse difficoltà della Tarantino a trovare accoglienza nel gruppo della Lega o in quello di Fratelli d’Italia e persino nel gruppo misto. È forse per questo che ha taciuto, non sappiamo se con colpa o con dolo, sulla estinzione del proprio movimento politico di riferimento?».

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