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Ardea, troppo lavoro: malore per una dipendente comunale. La UIL: «Clima vessatorio»

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Parole forti quelle usate da Rita Longobardi del Sindacato UIL. La questione riguarda i dipendenti comunali costretti a lavorare, fa sapere la sindacalista, al limite delle loro forze per cercare di espletare l’enorme mole di lavoro pendente. Ieri un’addetta dell’Ufficio Patrimonio ha accusato un malore riconducibile con tutta probabilità proprio «ad un forte stato di stress ed ansia» (al netto chiaramente di eventuali situazioni personali della lavoratrice non note) legata all’ennesima richiesta di lavoro aggiuntivo.

Sul posto è intervenuta l’ambulanza che ha portato la dipendente all’ospedale S. Anna di Pomezia. L’Ufficio Tecnico, lo ricordiamo, ha da poco subito un nuovo cambio al vertice, con le dimissioni dell’Ing. Bruno. Sostituzione che è andata ad aggiungersi ai tanti cambi e stravolgimenti avvenuti nei mesi scorsi all’interno del Comune. Non proprio l’ideale insomma per un ente locale, quello di Ardea, chiamato a rilanciarsi dopo la dichiarazione di dissesto.

Dipendenti comunali Ardea: insorge il Sindacato

Ma a tener banco sono alcune dichiarazioni al vetriolo rilasciate dal Sindacato UIL che ha parlato di un clima «persecutorio e vessatorio nei confronti dei dipendenti». «I lavoratori ricevono continui provvedimenti disciplinari anche per inezie – dichiara Rita Longobardi portavoce della sigla sindacale – ma il problema è un altro: l’enormità di lavoro di cui sono stati caricati, impossibile però da smaltire nei tempi richiesti». 

«E’ chiaro che non si può andare avanti così: l’episodio avvenuto ieri è la spia d’allarme che qualcosa non funziona. Inoltre chiediamoci: perché molti Dirigenti scappano rassegando le dimissioni? Con gli altri Sindacati stiamo pertanto valutando la situazione e non escludiamo iniziative forti», conclude la nota della UIL.

 

 
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