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Emergenza buche Via Laurentina e Via della Solfarata: senza un cingolato non si può circolare

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Per riassumere la situazione allarmante in cui versano Via della Laurentina (eccezion fatta per il nuovo tratto che da Pomezia – bivio di scalella – porta a Roma) e Via della Solfarata può essere riassunto con una frase: “Preferisco fare Via di Valle Caia”. 

Decine di automobilisti, che ogni giorno devono raggiungere la capitale oppure Santa Palomba o i Castelli, si ritrovano a dover combattere con un manto stradale ormai inesistente, costellato di buche, crateri, voragini in ogni dove sulle strade summenzionate tanto da preferire – siamo al paradosso! – proprio Via di Valle Caia che di certo non brilla per le condizioni ottimali della carreggiata. E sono in tantissimi a fare questa scelta come raccontano le testimonianze da noi raccolte in questi giorni. 

Di sera poi, o con la pioggia che in questi giorni non sta dando tregua, la situazione precipita: come in una roulette russa chi ci passa deve sperare di non forare e, nei casi peggiori, di spaccare i cerchioni. 

A cadenza più o meno regolare poi ci sono quelli a cui è già “partito” il colpo: una, due, tre, macchine ferme una di seguito all’altra per garantire quantomeno un cambio gomme in sicurezza perché, altro problema, fermarsi di notte su queste strade non è certo affar semplice. E così via giorno dopo giorno.

“Scrivo per segnalare l’enorme disagio che stanno affrontando gli automobilisti in questi giorni percorrendo le strade di Via Solfarata e Via Laurentina“, leggiamo in una mail inviata a redazione@ilcorrieredellacitta.it
 
“Strade ormai diventate impercorribili, chiediamo il Vs. aiuto affinché vengano sensibilizzate le istituzioni (nello specifico i Comuni di Pomezia e Ardea nonché la Città Metropolitana a seconda dei tratti perché in ballo non ci sono solo Via Solfarata e Via Laurentina, aggiungiamo noi). Non è sufficiente indicare con cartelli “strada dissestata – procedere con cautela – 30KM/H” ormai sono strade che neanche a 10Km/H sono percorribili. C’è gente che ogni mattina e ogni sera deve percorrere queste strade per ritornare verso le proprie case e non può vivere con l’angoscia di affrontare strade che se prendi una buca puoi ritrovarti direttamente al nucleo centrale della terra. Se non si ha un cingolato ormai non si può più circolare. In fede un automobilista impaurita e angosciata”.

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“Stamani abbiamo raggiunto (finora) il punto più basso. Circa 50 min per arrivare da Pomezia a S.Palomba. Adesso chiamo i carabinieri per far chiudere questo schifo di strada (se così si può chiamare tante buche con asfalto intorno)”, scrive un altro cittadino su uno dei gruppi dei pendolari. “Si procede a passo d’uomo, è uno schifo”, aggiunge un’altra automobilista. 

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