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Ex candidati sindaco diffidano il Comune di Ardea: ‘Consorzio Colle Romito va sciolto o commissariato’

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Sono tre gli ex candidati Sindaco di Ardea che ieri hanno protocollato la richiesta di scioglimento del cda o il commissariamento del Consorzio di Colle Romito “per gravi inadempienze sia da parte del Comune nelle precedenti amministrazioni e sia consortili”.
A firmare la richiesta Monica Fasoli, Alessandra Cantore e Luca Vita, che hanno informato la stampa attraverso una nota congiunta.
“Nella richiesta, fatta con tanto di allegati, si mette in evidenza la mancata regolarizzazione da parte dei due Enti sulla costituzione. In questi anni abbiamo assistito ad un completo disinteressamento da parte dell’Ente comunale, nonostante ci siano state diffide e denunce anche da parte di privati. I fatti più evidenti sono le varie ordinanze, diatribe tra i due enti, che sono servite solo a scaturire liti legali per non arrivare mai ad un fine. Nel 2009 ci fu una denuncia da parte di un socio per i rallentatori di velocità non conformi, il Comune fece una ordinanza di demolizione, ma nulla cambiò. Lo stesso con l’ordinanza di demolizione del modulo abitativo posto all’ingresso del comprensorio e le piazzole che nonostante il consorzio fece ricorso al Tar e al Consiglio di Stato perdendo in entrambi i casi, nulla è mai cambiato. Il 21 Luglio siamo anche venuti a conoscenza di una denuncia-querela sporta dalla società Chimaera security srl che fa il servizio di vigilanza all’interno del comprensorio, nei confronti di Romano Catini, nella qualità di rappresentante legale del Consorzio di Colle Romito, nella denuncia si fa riferimento ad una presunta violazione degli articoli 353 c.p. (Turbata libertà degli incanti, ndr) e 377 c.p. (intralcio alla giustizia, ndr)”.
I tre ex candidati sindaco premono per far luce sulla vicenda il prima possibile, visto che il 19 e il 20 Agosto ci sarà il rinnovo degli organi sociali e chiedono che vengano presi “urgentemente dei provvedimenti per evitare che il Consorzio venga gestito come cosa propria non tutelando i cittadini”.

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