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Ardea, gli 8 candidati sindaco a confronto: ecco come è andata

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Un confronto su programmi e idee, quello andato in scena nel pomeriggio del 5 giugno, ad Ardea, nella sala consiliare “Sandro Pertini”.
Organizzato da Latina Oggi e moderato dal direttore Alessandro Panigutti, il dibattito fra gli otto candidati sindaco ha visto ognuno dei presenti rispondere alle domande preparate per l’occasione.
Dopo una prima parte (due minuti e mezzo a testa) dedicata all’esposizione dei programmi elettorali, Alessandra Cantore, Alfredo Cugini, Luca Fanco, Monica Fasoli, Massimiliano Giordani, Mario Savarese, Barbara Tamanti e Luca Vita hanno avuto due minuti di tempo per rispondere a quattro domande, incentrate su sicurezza, rifiuti, Consorzi, mare e urbanistica, prima del minuto e mezzo finale destinato a un appello al voto.
Sul tema sicurezza, la prima a parlare è stata Monica Fasoli, la quale ha evidenziato che ad Ardea, dopo le sette di sera, si può fare qualsiasi cosa. Occorrerebbe lavorare, secondo lei, per istituire un commissariato di polizia. Massimiliano Giordani, invece, ricordando che non è bello vedersi bruciare un’auto né tantomeno vedere le famiglie soffrire per questo; dopodiché, si è soffermato sulla sua proposta di una Cittadella della Sicurezza da realizzare alle Salzare. Alessandra Cantore, dopo aver ricordato i problemi di Ardea legati alla presenza di stranieri e di microcriminalità diffusa, ha auspicato un coinvolgimento del Prefetto per trovare una soluzione ai problemi. Più politico l’intervento di Luca Vita, che si è soffermato sull’illegalità diffusa a Tor San Lorenzo, con striscioni irregolari e assenza di politiche sociali. Secondo Alfredo Cugini, invece, la sicurezza è un punto centrale da affrontare: per questo serve un assessorato ad hoc e uno sportello dedicato all’integrazione degli stranieri regolari sul territorio. Barbara Tamanti, dal canto suo, ha parlato di un problema di carattere politico e culturale: c’è un degrado che favorisce delinquenza e isolamento. Luca Fanco ritiene la sicurezza un aspetto importante per la vita di Ardea e ha chiarito che userà il potere per tutti i cittadini. Mario Savarese, infine, crede che si debba tornare a chiamare la polizia locale con il termine “vigili urbani”: si tratta di un organico da potenziare e su cui puntare, valutando l’impatto sui costi. “Perché percepiamo Ardea poco sicura? – ha detto – Perché c’è troppo degrado”.
La domanda sui rifiuti verteva sul nuovo bando per la Differenziata e sulla possibile nascita di una discarica a La Cogna, nel territorio di Aprilia. Luca Vita, pronto a opporsi al progetto della discarica, ritiene che il problema dei rifiuti sia molto ampio e legato anche a come viene amministrato il territorio. Barbara Tamanti, ricordando delle belle iniziative delle scuole per la differenziata, ha proposto la creazione di una Multiservizi per una gestione diretta del servizio d’igiene urbana da parte del Comune. Mario Savarese, per prima cosa, ha voluto spiegare che è una “bugia colossale dire che il Movimento 5 Stelle è favorevole alla discarica: abbiamo lavorato per mesi e mesi, presentando in Regione memorie ostative”. Per il resto, servono isole ecologiche funzionanti e una politica del riciclo. Massimiliano Giordani non riesce a spiegarsi come mai, se tutti hanno dato parere negativo alla discarica, sia ancora aperta la conferenza dei servizi. “Il problema è serio” ha detto “e sarebbe giusto che ogni Comune sapesse come gestire i rifiuti”. Monica Fasoli, decisamente contraria al progetto per La Cogna, ha spiegato che l’invaso nascerebbe a trenta metri dalle falde acquifere e vicino a una zona residenziale di Ardea. Luca Fanco, invece, ha ricordato che quando scoprì, da presidente della commissione Ambiente, che solo il 30% dell’appalto per l’igiene urbana veniva rispettato, tutti i commissari si dimisero. Alfredo Cugini, invece, ha preso atto della contrarietà di tutti alla discarica e ha spiegato che ogni Comune dovrebbe essere in grado di mettere i rifiuti a circuito. Nel nuovo bando, secondo lui, ci sono aspetti positivi ma occorre anche punire chi sporca. Alessandra Cantore, infine, ha detto di aver incontrato un consigliere regionale e gli ha detto di essere contraria alla discarica, visto che il territorio di Ardea è già martoriato. “Il fallimento della politica romana – ha chiosato – non può ricadere sui territori limitrofi.
Il tema Consorzi ha scaldato platea e dibattito. Luca Fanco: “La legalità non ha colori. Mi sono messo a disposizione di Monica Fasoli e, insieme, abbiamo dato vita a una lotta dura ma risolutiva, con esposti che stanno portando risultati importanti”. Poi ha spiegato che i Consorzi, nati come stradali, hanno visto arrivare l’interesse di vecchi consiglieri. Mario Savarese: “Noi siamo stati sempre chiari e su questo tema si generalizza troppo. La situazione va vista caso per caso. In alcuni Consorzi il Comune è coinvolto, in altri invece non esistono parti Comuni, sembrano super condomini”. Se illegalità c’è, secondo Savarese, riguarda questioni interne ai Consorzi. Monica Fasoli: “Combatto perché esistono 12 Consorzi e noi cittadini subiamo vessazioni. Paghiamo tutto doppio. Non vogliamo cancelli perché questo ostacola il turismo”. Secondo lei, dunque, i Consorzi sono solo una tassa in più. Massimiliano Giordani, nel vedere positivamente i Consorzi turistici, crede siano da rivedere quelli dove i cittadini pagano due volte e che si debbano rivisitare le convenzioni perché può essere il punto di partenza per rilanciare le zone marine. Secondo Alfredo Cugini, invece, ci sono consorzi stradali come Colle Romito e Lupetta e altri “che si atteggiano a essere tali”. “Occorre dialogare – ha affermato – perché l’accesso deve essere garantito a tutti i cittadini e bisogna garantire servizi per lo sviluppo del litorale”. Servirebbero, poi, dei parcheggi per equilibrare il lungomare. Barbara Tamanti: “Ma chi ha amministrato il paese per tutti questi anni? Chi è che ha taciuto? Chi è responsabile di tutto questo? Oggi ci accorgiamo del problema dei Consorzi solo perché non ci fanno entrare. Nel 2011 ci fu un’ordinanza fatta male e i cancelli rimasero”. Secondo lei, dunque, serve che qualcuno si prenda le responsabilità. La posizione di Alessandra Cantore è chiara: “I Consorzi non possono diventare città nella città. L’accesso al mare deve essere libero, ferma restando la possibilità della guardiania. Ma le sbarre, di giorno, devono stare aperte”. Sui parcheggi: “I Consorzi potrebbero firnire i posti disponibili e, se esauriti, evitare l’accesso”. Infine, Luca Vita ha citato il Vangelo: “C’è un passo del Vangelo di Luca che dice: Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili. Ecco, i Consorzi sono dei troni e serve la volontà politica di far saltare le sbarre. In 30 anni non ci sono riusciti: oggi occorre dire basta al sistema di potere per puntare a uno sviluppo che avvantaggi tutti”.
Mare e urbanistica. Barbara Tamanti ritiene che Ardea abbia tante bellezze e che il mare sia quella principale. Purtroppo, però, le spiagge non sono mai stata un’attrattiva, perché l’arenile, di fatto, è privatizzato. “E poi basta cemento – ha tuonato – Mancano i servizi e bisogna rispettare l’ambiente, oltre a chiedere la cessione degli accessi al mare. Alfredo Cugini vede i nove chilometri e mezzo di costa come occasione di lavoro e sviluppo. “Dobbiamo intervenire sulle possibilità di accesso e vanno incentivati gli esercizi ricettivi. Vanno creati parcheggi per risolvere due problemi: l’accesso in spiaggia e lo sviluppo”. Poi, ha dichiarato di voler proseguire nell’abbattimento dei manufatti abusivi. Luca Vita è partito da un aneddoto: “L’altro giorno, alla Marina, mi hanno presentato il progetto finanziato dalla Regione. Non so cosa sia passato per la testa dei tecnici regionali, perché è irrealizzabile. Ma è tutto il modo di fare che è sbagliato: manca progettualità e c’è un far west urbanistico”. Poi l’ok alle demolizioni ma si punterà al coinvolgimento dei cittadini nella gestione dello spazio. Alessandra Cantore vuole creare un piccolo ma caratteristico lungomare: “Siamo l’unico Comune ad avere più di nove chilometri di costa non sfruttati, con accessi al mare impraticabili, spesso anche troppo stretti”. Mario Savarese ha individuato l’Urbanistica come un grosso problema: “Pensate soltanto che se applicassimo le leggi ad Ardea potrebbero vivere solo 25mila persone. Bisogna andare oltre e puntare a quei 16 metri quadrati e mezzo di opere di urbanizzazione e servizi per ogni cittadino”. Poi, sul mare, crede che si debba puntare al controllo dei fossi per una migliore qualità dell’acqua. Secondo Luca Fanco, invece, in passato non si è fatto nulla sull’Urbanistica perché i vecchi politici avevano interessi in diverse aree. “Tutti ora hanno belle parole: parcheggi, abbattere gli stabili abusivi. Ma perché fino a oggi non si è fatto?” Secondo lui, poi, il sindaco potrebbe espropriare i terreni sul lungomare. Massimiliano Giordani, dal canto suo, crede che l’edilizia controllata sia una soluzione: “Pubblico e privato insieme per portare i servizi dove Ardea è carente. Solo con questo sistema si può investire, perché lo Stato prende i nostri soldi ed è difficile amministrare”. Per il litorale, secondo lui, servono alberghi e punti di ospitalità. Infine, Monica Fasoli ha ricordato che oggi, un ragazzo che vuole passare la serata con gli amici, è costretto ad andare fuori da Ardea. “Lo sviluppo del lungomare – ha dichiarato – potrebbe portare posti di lavoro, ma vanno ripristinate le regole”.

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