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Borse griffate vendute abusivamente sul lungolago di Albano: ambulante in fuga dai Carabinieri, poi li minaccia e li aggredisce

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Carabinieri sequestrano articoli illegali all'abusivo sul lungolago

Borse, borselli e accessori tutti di marca, etichette comprese. Peccato che si trattasse di tutta merce venduta abusivamente. Intervento dei Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo sulle sponde del lago di Albano con i Militari che, proprio nell’ambito dei controlli volti a contrastare il commercio abusivo nella zona, hanno fermato – non senza difficoltà – un ambulante. 

Quest’ultimo stava esponendo la sua merce ai turisti quando, vedendo arrivare i Militari, ha arraffato tutto il materiale per poi fuggire via. Immediatamente i Carabinieri si sono messi al suo inseguimento riuscendo a raggiungerlo poco dopo: l’uomo però, anziché arrendersi, ha reagito con forza. 

Sequestro Carabinieri Castel Gandolfo
La merce sequestrata dai Carabinieri di Castel Gandolfo/ilcorrieredellacitta.com

Sequestro sul lago di Albano, confiscata merce per 10.000 euro

L’uomo, poco prima, era stato individuato mentre era intento a mostrare diversi accessori in pelle su un telo, pronti per la vendita. Alla vista dei militari, l’ambulante come detto ha provato a fuggire, e una volta raggiunto dai Carabinieri ha pensato bene, dopo averli strattonati, di minacciarli con un cacciavite oltre che a provare a strattonati. Inevitabilmente per lui sono scattate le manette. L’indagato, un cittadino senegalese di 57anni, regolare sul territorio nazionale, già con precedenti, si trova attualmente ristretto agli arresti domiciliari. Deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e reati in materia di contraffazione.

La merce 

La successiva perquisizione ha permesso ai Militari di rinvenire una chiave di un’autovettura station wagon, parcheggiata poco distante; al suo interno sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 100 accessori in pelle (tra cui borse, borselli, borsoni) delle più famose e richieste griffe italiane e francesi, completi di etichettature. Gli articoli, sequestrati e sottratti dal circuito commerciale, avrebbero generato un introito illecito di circa 10.000 euro

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