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Omicidio Willy: il cuore del 21enne spaccato a metà, ecco il risultato dell’autopsia

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Omicidio Willy Monteiro Duarte

Una lesione lunga 7 centimetri che gli ha spaccato il cuore in due parti. E poi un’altra al fegato, spaccato anche quello. E non solo: le lesioni sono anche nell’aorta toracica, ai polmoni, sul diaframma, nella milza e al pancreas. Senza contare le 6 lesioni al volto, ma non sono certo quelle a essere state mortali. E’ questo l’esito della prima autopsia sul corpo di Willy Monteiro, il 21enne italo-capoverdiano massacrato di botte e ucciso la notte tra il 6 ed il 7 settembre, in un parcheggio di fronte al pub “Due di Picche” in largo Oberdan, a Colleferro.

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La relazione dei medici del Policlinico di Tor Vergata riporta che Willy “è stato vittima di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive“, probabilmente utilizzando armi improprie. Oltre a calci e pugni, non viene infatti esclusa “la possibilità teorica, seppure minoritaria, dell’uso di bastoni, spranghe o altro”. Troppo violenti i colpi ricevuti dal 21enne per essere frutto solo della forza e furia umana. Oppure no, visti i soggetti? Da quanto era emerso finora, infatti, i quattro indagati avevano picchiato Willy a mani nude.

Interrogato il quinto ragazzo

Ieri è stato interrogato il ragazzo che guidava l’auto dei fratelli Bianchi. Durante l’interrogatorio, durato ore, sono emersi dettagli importanti per chiarire i vari ruoli dei ragazzi durante il pestaggio. Il giovane, che non ha avuto un ruolo attivo, ha a suo carico solo il reato di omissione di soccorso. Stessa accusa per altri due ragazzi, interrogati sempre nella giornata di venerdì in Procura a Velletri dal sostituto procuratore Luigi Paoletti, magistrato titolare dell’indagine. I due erano stati chiamati telefonicamente dal ragazzo alla guida dell’Audi per andare in supporto agli altri picchiatori. Ma anche loro non hanno preso parte al pestaggio. L’accusa di omissione di soccorso scaturisce dal fatto che, come gli aggressori, sono fuggiti prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

 
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