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Barche di lusso iscritte nei registri esteri: scoperti 31 beni, evasione fiscale per 7 milioni di euro

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Possedevano una barca di lusso ma non la dichiaravano. 31 i beni scoperti dalla Guardia di Finanza

Possedevano una barca di lusso ma non ne dichiaravano l’esistenza. È questa l’ultima trovata per evadere il fisco e ridurre i costi di gestione derivanti dal possesso di tali beni. Tuttavia, le prolungate indagini delle Fiamme Gialle hanno smascherato l’illecita attività portando allo scoperto la presenza di 31 imbarcazioni per un‘evasione fiscale complessiva pari a circa 7 milioni di euro. A seguito dei controlli di polizia svolti in mare nella passata stagione estiva, il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha tracciato un bilancio operativo dell’azione di contrasto all’evasione fiscale perpetrata da parte di possessori di unità da diporto con l’utilizzo delle bandiere estere.

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Le indagini della Guardia di Finanza

In particolare, l’attività investigativa delle Fiamme Gialle Aeronavali si è concentrata principalmente verso i possessori di prestigiose imbarcazioni da diporto, che hanno tentato la “schermatura” del bene iscrivendo il mezzo nautico nei registri di paesi esteri. In questo modo gli armatori riescono a ridurre i costi di gestione e tentano invano di nascondere al fisco italiano la proprietà di tali beni, eludendo l’obbligo di dichiarazione previsto dalla legge 4 agosto 1990, nr.227 (c.d. “monitoraggio fiscale”), asserendo quindi una capacità contributiva inferiore rispetto a quella reale.

Il valore delle imbarcazioni 

Nonostante il complicato intreccio di proprietà e di paesi esteri, i militari del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, dall’inizio dell’anno, nel corso della loro prolungata attività di controllo delle coste e degli approdi della nostra regione, hanno individuato 31 imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani i quali non hanno dichiarato al Fisco la disponibilità ed il valore di mercato della propria imbarcazione. Il valore complessivo delle imbarcazioni individuate e recuperate così a tassazione dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia è di circa 7 milioni di euro. Sono, inoltre,  in corso di definizione le relative sanzioni amministrative che si attesteranno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

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