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Angelo del dolore, scultura nascosta in pieno centro a Roma: dove si trova

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Angelo del dolore

L’Angelo del Dolore è una scultura funebre realizzata dall’artista americano, William Wetmore Story, ma non tutti sanno dove si trova il monumento che lo scultore portò a termine nel 1894, un anno prima della sua morte e di quella della moglie, Emelyn Eldredge Story. È stata probabilmente l’opera principale di Wetmore Story, conosciuto non solo per la sua formazione artistica, ma anche in qualità di critico d’arte, poeta, editore e giurista. Un uomo dalla formazione culturale multiforme che segnò  il XIX secolo.

Come nasce il progetto dell’Angelo del Dolore

Tanti hanno creduto che l’Angelo del Dolore fosse un’opera che era stata commissionata allo scultore. Ma così non è si tratta della massima espressione dell’amore e del dolore che Story ha inteso esprimere. Un’opera in ricordo dell’amata e del figlio, il più piccolo dei suoi tre figli, Joseph, venuto a mancare a soli 6 anni, nel 1853. Anche se la verità è che Emelyn morì solo qualche mese prima del marito, lei a gennaio del 1895, lui nell’ottobre successivo.

Dove si trova la scultura?

Il monumento portato a termine nel 1984 si trova sulla tomba di Emelyn Eldrege Story nel cimitero acattolico di Roma, quello stesso fatto erigere da Papa Clemente XI nel 1716 per seppellire a Roma gli stranieri non cattolici, nel rione Testaccio vicino Porta San Paolo in via Caio Cestio.

La scultura, da cui in seguito presero spunto diverse opere realizzate soprattutto in America, rappresenta un angelo accasciato, con le ali distese ai lati del corpo, a esprimere il senso di spossatezza e il dolore. Sono ancor più le ali ricurve a esprimere ulteriormente il senso di sconforto dettato dalla perdita dell’amore. La mano sinistra è abbandonata al lato del moretto e ha lasciato cadere un ramoscello di ulivo, da sempre simbolo di pace, ma anche resurrezione e vita.  

Opera capace di esprimere il senso di sconforto del suo autore 

L’Angelo della morte esprime appieno i sentimenti del suo autore. È percettibile dalla scultura il profondo dolore e la perdita della speranza. Si tratta di una espressione così viva dell’afflizione da renderlo uno dei monumenti funebri più famosi al mondo e indurre molti artisti a cercare di copiarlo. Nel 1901, tra l’altro, venne riprodotto come espressione della morte di Henry Lathorop, fratello di Jane Stanford, co-fondatrice dell’Università di Stanford. Ma la verità è che, forse proprio questa replica in una delle università statunitensi più prestigiose, rese l’Angelo del dolore una statua estremamente nota. Al punto da indurre tante altre repliche, se ne contano oltre 40.

La scultura funebre è stata copiata da numerosi artisti

Dal dolore dell’amore perduto è nata un’opera d’arte copiata da altri artisti. Uno strazio che esprime la profonda sofferenza per la perdita della moglie, intesa non solo come compagna di vita, ma come musa ispiratrice. Ora quest’ultima opera di Story si trova nel Cimitero protestate capitolino, sulla tomba dove riposano i resti mortali di William Wetmore Story, della moglie Emelyn e del figlio Joseph.

William Wetmore Story studia legge ma abbandona tutto per fare lo scultore

William Wetmore Story è nato a Salem il 12 febbraio del 1919, laureato ad Harvard alla scuola di legge iniziò la professione forense che abbandonò per dedicarsi all’arte e in particolare alla scultura e trasferirsi definitivamente nel 1850 a Roma. Nella Capitale l’artista visse a Palazzo Barberini, in un appartamento che divenne centro di incontri culturali per la comunità statunitense. Dal suo matrimonio con Emelyn Eldredge nacquero tre figli, il piccolo Joseph morto prematuramente, e altri due figli che seguirono le orme del padre: Thomas Waldo Story e Julian Russel Story.

Nel cimitero inglese, o anche cimitero acattolico romano oltre alle spoglie di Story e alla sua opera più nota ‘l’Angelo del dolore’  sono sepolti anche numerosi personaggi illustri tra i quali: il poeta Shelley. Lo scrittore Carlo Emilio Gadda, Antonio Gramsci e anche Andre Camilleri.

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