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Anna Frank, il suo Diario importante ancora oggi: come mai?

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Un'immagine di Anna Frank, la tredicenne protagonista e narratrice in prima persona dei famosi "Diari" - www.IlCorrieredellacittà.com

Tutti conoscono il “Diario di Anna Frank”, ma il libro continua a riscuotere successo anche con le nuove generazioni per il messaggio forte con cui spiega la Shoah e l’antisemitismo, raccontandoli nella loro crudeltà e con il punto di vista di una bambina di 13 anni.

Il “Diario di Anna Frank” edito in Italia da Einaudi per la prima volta nel 1954, è uno dei 10 libri più letti al mondo e quello che più, nell’opinione pubblica, colleghiamo alla Shoah e al Giorno della Memoria insieme a “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Merito anche il talento della sua autrice, Anna Frank, che racconta il dramma delle deportazioni verso i lager e della dittatura nazista in prima persona, permettendo di avvicinarci al suo vissuto in una forma intima, mai intrapresa prima nella letteratura internazionale e soprattutto non dal punto di vista di un minore. Ecco perché è importante riscoprire uno dei libri più significativi per comprendere “Il Giorno della Memoria”.

Un'immagine di Anna Frank, la tredicenne protagonista e narratrice in prima persona dei famosi "Diari" - www.IlCorrieredellacittà.com
Un’immagine di Anna Frank, la tredicenne protagonista e narratrice in prima persona dei famosi “Diari”

 

Anna Frank, non solo una 13enne: la voce narrante della Shoah

Con una narrazione in prima persona, “Il Diario di Anna Frank” ha permesso a decine di generazioni di immedesimarsi nella storia di un adolescente, tormentata non solo dai primi turbamenti adolescenziali della sua età, ma anche da dilemmi morali e sofferenze che la Seconda Guerra Mondiale ha impresso nella memoria di tantissime vittime.

Il libro ci permette di entrare nella vita di una tredicenne tedesca, di fede ebraica, costretta a nascondersi per scampare ai raid nazisti e a comunicare il suo disagio su carta. Sono le pagine del suo primo diario segreto, “Kitty”, nonché sua amica immaginaria, a permetterci di capire quale dolore comporti la guerra nelle vittime, di qualsiasi fede e nazionalità siano.

Le prime edizioni de “Il Diario di Anna Frank” comprenderanno ben tre quaderni diversi, uno dal 12 giugno 1942 e al 5 dicembre 1942, il secondo dal 22 dicembre 1943 e come annota la stessa Anna si conclude il 17 aprile 1944. Il terzo, quello finale, l’ultimo quaderno/diario che è stato ritrovato, dalla copertina maculata verde oro, comincia con la data del 17 aprile 1944, senza fare alcuna menzione al termine. Quest’ultimo quaderno/diario, infatti, finisce inaspettatamente il 1° agosto 1944, giorno in cui Anne scriverà, senza poterlo neanche immaginare, l’ultima annotazione. Dal 1° agosto 1944 c’è un vuoto di parole, Anne non annota altro e il 4 agosto viene arrestata e costretta a separarsi dai suoi diari. Sarà condotta prima ad Auschwitz, poi, a Bergen-Belsen, dove troverà la morte nei primi mesi del 1945, insieme con la sorella Margot. Tuttavia, la scrittura l’accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni.  In parallelo alla scrittura del diario, Anna Frank si dedicherà anche alla scrittura di un libro di racconti ed episodi di vita nell’Alloggio segreto, rifugio che per anni le permise di nascondersi e sopravvivere.

“…Come sai già il mio desiderio più grande è diventare giornalista e, in seguito, una scrittrice famosa. Si vedrà, se riuscirò mai a realizzare queste manie di grandezza (follie?), ma per il momento ho ancora molti argomenti”. (Anne Frank – 11 maggio 1944)

Solo successivamente, Einaudi pubblicò una versione completa dei Diari restituendo cosí completezza e integrità alla figura di questa giovane travolta dalla guerra e dal razzismo antisemita.

Come è arrivato il “Diario di Anna Frank” in Italia

Per volontà del Fondo Anne Frank, unico detentore dei diritti della famiglia Frank e sopravvissuto alla Shoah, si è deciso di ripristinare il testo compilato dal padre Otto, senza gli interventi successivi di Albert Cauvern, della casa editrice Contact, la prima che pubblicò i “Diari”. La prima edizione del diario di Anne Frank pubblicata nel 1947 ad Amsterdam si intitolò: “Het actherhuis” (Il retrocasa), il titolo che Anne aveva scelto per la pubblicazione del suo manoscritto. In Italia arriverà solo nel 1954, pubblicata da Einaudi con la prefazione di Natalia Ginzburg, traduzione di Arrigo Vita.

La prima edizione italiana del "Diario di Anna Frank" in Itala sarà edito da Einaudi nel 1954 - www.IlCorrieredellacittà.com
La prima edizione italiana del “Diario di Anna Frank” in Itala sarà edito da Einaudi nel 1954. Saranno tantissimi i riadattamenti cinematografici, d’animazione e le pubblicazioni dei racconti di Anna, raccolti nelle edizioni successive al ritrovamento del Diario.

 

Oggi il Diario di Anne Frank è un testo conosciuto in tutto il mondo. Un modo per avvicinare i giovani lettori alla terribile realtà del nazismo, della guerra, di una vita in clandestinità e ai pensieri di Anne Frank, di una ragazza come noi. Anzi, di una ragazza con una consapevolezza lucida dell’eredità che la guerra lascia a tutti noi, chiamati a ricordare e preservare il ricordo delle vittime, che non hanno più modo di raccontarsi.

“Oh, perché gli uomini sono così folli? Non credo che la guerra sia causata solo dagli uomini grandi, dai governanti e dai capitalisti. No, il piccolo uomo la fa altrettanto volentieri, altrimenti i popoli si sarebbero ribellati già da molto tempo! Nell’uomo c’è proprio l’impulso di distruggere, di uccidere, di assassinare e infierire, e finché tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subìto una grande metamorfosi, la guerra continuerà a infuriare, e tutto quello che è stato costruito, coltivato e cresciuto, sarà di nuovo distrutto e disintegrato, per poi cominciare da capo!” (Anne Frank – mercoledì 3 maggio 1944)

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