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Colosseo, perché si chiama così?

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Da cosa deriva il termine 'Colosseo', con descrizione e storia dell'Anfiteatro Flavio. Excursus sulle attività dell'arena.

Le curiosità storiche apparentemente più semplici, spesso, non hanno risposte immediate e facili. Possono intrecciarsi col mito e con la leggenda, oppure possono scontrarsi con le diverse ipotesi in campo. Tutte possibili, al netto delle fonti storiche documentali. Ebbene, il Colosseo, nel periodo della sua inaugurazione e delle sue piene attività, non era affatto conosciuto con questo nome. Era banalmente noto come l’Anfiteatro Flavio (Amphitheatrum Flavium, ndr), o più semplicemente come l’Anfiteatro (Amphitheatrum). Ciò celebrando la dinastia Flavia, che detenne il potere dal 69 al 96 d.C.

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Il più imponente monumento romano giunto fino a noi

Il Colosseo, come siamo abituati a denominarlo noi, è il più imponente monumento dell’Antica Roma giunto fino ai giorni nostri. Ma anche il più grande anfiteatro del mondo. Fu costruito molto velocemente considerando i mezzi dell’epoca. Per terminare la struttura ci vollero solo poco più di cinque anni. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 75 d.C., ma fu inaugurato da Tito, che governò solo due anni, nell’80 d.C. Dopo la sua cerimonia di apertura, Roma diede il via a ben cento giorni di spettacoli. Nel solo primo giorno furono uccise fino a 5mila belve. Sorto in una area al limite orientale del Foro Romano e alto 48,5 metri, subì alcune modifiche durante l’impero di Domiziano nel 90 d.C. Ma chi ha cominciato a denominare l’Anfiteatro Flavio ‘Colosseo’? Ci sono diverse ipotesi in campo, ma una è più accreditata secondo le fonti storiche. Il nome ‘Colosseo’ si diffonde molto dopo la sua realizzazione. Fu nel Medioevo che si diffuse l’usanza rispetto a tale terminologia. Ciò, pare, perché fu costruito nei pressi della statua del Colosso di Nerone, che sorgeva a pochi metri dall’Anfiteatro. Il popolo di Roma dunque volgarizzò il termine latino ‘colosseum’, che significa ‘colossale’.

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Altre ipotesi in campo

Alcuni hanno ritenuto che si utilizzasse tale termine perché la struttura svettava sopra le abitazioni a ai palazzi di Roma. Ma c’è anche chi, come lo storico quattrocentesco Armannino Giudice, ha sostenuto che la parola ‘Colosseo’ derivasse da un contesto di culti demoniaci. Si riteneva che sotto all’Anfiteatro ci fosse una sorta di accesso per l’inferno, e che qui vagassero gli spiriti dei gladiatori e degli schiavi assassinati presso l’arena. All’interno di gruppi devoti al demonio, ai nuovi adepti veniva domandato: “Colis Eum?“, ovvero “Adori lui?“. Da qui ‘Colosseo’, in una operazione di deformazione morfologica legata alle parole ‘colis’ ed ‘eum’. Alla domanda i novizi dovevano rispondere: “Ego colo“. Non abbiamo fonti certe rispetto a questo, ma sappiamo che nel periodo in cui visse Armannino Giudice presso l’arena venivano effettivamente svolte cerimonie sataniche. Un’altra leggenda ci racconta invece che il nome ‘Colosseo’ fosse stato scelto perché limitrofo al luogo in cui sorgeva il Tempio di Iside, ‘Collis Isei’, sul colle Oppio.

Da cosa deriva il termine 'Colosseo', con descrizione e storia dell'Anfiteatro Flavio. Excursus sulle attività dell'arena.
Una rappresentazione dei Noxii, letteralmente ‘i colpevoli’. Venivano uccisi a mezzogiorno, da belve feroci.

La funzione del Colosseo

Quando il Colosseo fu inaugurato, lo accennavamo sopra, l’imperatore Tito aprì dei giochi che durarono cento giorni. Solo il primo giorno vennero uccise cinquemila belve. Nel complesso in tutto il periodo morirono circa duemila gladiatori e novemila animali. In occasione delle celebrazioni per la vittoria di Traiano sui Daci, presso l”Anfiteatro, combatterono diecimila gladiatori. Nel primo periodo, c’è da dire, il perno centrale delle rappresentazioni presso l’arena, erano le simulazioni delle battaglie navali. Ma presto si abbandonò questo tipo di spettacoli; troppo dispendioso a fronte della scenografia. Per riempire d’acqua la struttura ci volevano fino a sette ore. Quindi i giochi principali erano le Venationes; lotte fra animali. I Noxii, ovvero l’uccisione di condannati a morte da parte di belve feroci, o altri tipi di esecuzioni. Poi c’erano i Munera, cioè i combattimenti tra gladiatori. C’era inoltre un rigido programma codificato. La mattina si mettevano in scena i combattimenti fra animali o fra un gladiatore e un animale. All’ora di pranzo si eseguivano le condanne a morte e nel pomeriggio le sfide tra gladiatori. Le fonti storiche ci dicono che gli ultimi combattimenti fra gladiatori risalgono al 437. Successivamente si sono messe in scena altre Venationes, fino al regno di Teodorico. In generale le attività di questo tipo, testimoniate e documentate, arrivano fino al 523.

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