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Cosa si nasconde sotto Fontana di Trevi, una “città nascosta”

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Fontana di Trevi 2

Come tutta Roma, anche sotto la Fontana di Trevi c’è un’immensa città da scoprire. Sotto uno dei più emblematici simboli artistici della Capitale, infatti, troviamo le antiche rovine dell’Impero Romano. Ritrovamenti che, avvenuti dalla fine degli Anni ’90, secondo gli studiosi fanno riferimento a importante tappe della Città Eterna nei secoli scorsi e soprattutto al periodo che viaggia intorno al 50 e il 10 Dopo Cristo. 

La Città Nascosta sotto la Fontana di Trevi

Ogni località che un tempo aveva vissuto la presenza del popolo romano, può facilmente dire di possedere una “Città sopra la Città”. Infatti, nei secoli le attuali metropoli – in primis Roma e Napoli – hanno visto un’edificazione sopra quelle che erano le antiche rovine perdute dei popoli italici duemila anni fa. Nonostante di molte strutture sia rimasto ancora poco, immensi valori rimangono ancora “celati” dalla presenza del cemento, che soprattutto nell’ultimo centinaio di anni ha montato sopra di loro cattedrali (il caso della Basilica di San Pietro), monumento (questo dell’articolo) o palazzi e strade (come avviene a Ostia nell’area del vecchio Porto di Traiano). 

Fontana di Trevi a Roma, Italia
Fontana di Trevi a Roma, Italia

Cosa si troverebbe sotto la Fontana di Trevi?

Secondo i rilevamenti degli studiosi accademici di archeologia e storia, sotto la Fontana di Trevi potrebbero nascondersi importanti tappe temporali legate alla vita dell’Antica Roma. Qui avrebbe visto la luce l’Acqua Virgo, ovvero uno degli undici acquedotti che portava l’acqua alla Città Eterna nel periodo imperiale. Ma sempre tra questi ruderi, potrebbe trovare traccia anche qualche elemento legato all’esperienza di Nerone come imperatore e soprattutto facente riferimento al suo leggendario “incendio della Città”

Finiscono qui le sorprese? Tutt’altro. Come sappiamo, storicamente Roma è stata un fulcro sia per quello che era considerato il dominio dei mari nel Mediterraneo (e quindi dei commercia), ma anche per le invincibili gesta militari. Sotto questo aspetto, sotto l’imponente Fontana si troverebbero resti di riferimento al “Sacco di Alarico” o l’assedio dei Goti. 

Il condominio romano sotto la Fontana di Trevi

Roma nasconde delle bellezze ancora sconosciute sotto il proprio manto stradale, oltre poi delle stranezze cui gli studiosi provano a dare risposta. Sempre sotto la Fontana di Trevi, secondo i primi studi a riguardo, sorgerebbe addirittura un antico condominio romano. In una forma completamente diversa dai condomini attuali, in questa struttura si sarebbe svolta la vita sociale degli antichi romani e soprattutto – queste persone – ci avrebbero trovato dimora. 

Raffigurazione dell'Imperatore Nerone
Raffigurazione dell’Imperatore Nerone

Un condominio per i ricchi dell’Antica Roma

Il condominio romano, chiamato anche insula, probabilmente guardava ai ricchi della vecchia Roma. Secondo le prime teorie storiche su questo spazio, esso fu concepito come una ricca domus. Che significa ciò? Al suo interno viveva solo la parte bene della città, ovvero quelle persone famose nella Città Eterna per le loro disponibilità in chiave di ricchezza e potere politico. 

Traccia di una ricostruzione della Città Eterna dopo Nerone?

Le teorie, attorno a questo spazio, sono delle più variegate. Per ora gli studiosi vanno per ipotesi, ansiosi di trovare uno scritto romano che magari confermi o sveli nuovi particolari su questa struttura condominiale. Secondo la fonte più accreditata, dietro questo edificio potrebbe essere collegato – anche in maniera molto stretta – il leggendario “incendio” procurato dall’imperatore Nerone.

Come si ricollegherebbe a questo leggendario evento romano? Secondo i dati delle tracce storiche risalenti all’Antica Roma, l’edificio sarebbe stato costruito intorno al 64 Dopo Cristo. Nella sua missione, oltre a dare casa alle ricche personalità romane, doveva anche permettere la ricostruzione urbanistica di Roma. In parole povere, il condominio sarebbe stato una tra le molteplici strutture sorte dalla ricostruzione della Città Eterna, proprio a seguito dell’incendio per mano dell’imperatore Nerone. Un installazione che, al pari di altre costruzioni, aveva l’obiettivo di riportare una vitalità nella zona andata in fiamme. 

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