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Il candidato sindaco Giusfredi affronta l’annoso problema della Ex Canebi di Aprilia

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Niente soluzione per la riqualificazione dell’ex Canebi e per la costruzione della nuova Gramsci. Sul piano delle alienazioni dei beni e terreni di proprietà comunale, delibera di Consiglio n. 12, del 1 agosto 2013, il lotto dove dovrebbe sorgere la nuova scuola Gramsci è stato valutato in 100 mila euro. E’ una zona a verde sul quale però, c’è un contenzioso, ormai definito, per usucapione. Il lotto è stato affidato nel 1991 ad un privato il quale ha chiesto al tribunale l’usucapione e il tribunale lo ha concesso. Gli “strani” casi della politica di quest’amministrazione comunale hanno fatto in modo che gli atti del ricorso sono stati tardivi oppure mancanti. Questi “ritardi” e “mancanze” hanno permesso non solo che la nuova Gramsci probabilmente non sarà mai realizzata ma anche che tutto il progetto della riqualificazione dell’ex Canebi venisse stoppato. E i cittadini oltre a non avere un polo scolastico nuovo non hanno neppure una tanto agognata riqualificazione del quartiere perché i cinque fantasmi delle palazzine, ormai ridotte a lastre verticali di cemento brutte e pericolanti, non saranno né buttate giù né ristrutturate. Certo dobbiamo ricordare un altro caso “strano”: il caso ha voluto che quel lotto valutato dall’amministrazione in 100 mila euro quando si riteneva fosse di proprietà comunale ha avuto una rivalutazione monetaria non indifferente non appena è passato a privato. Per comprarlo, il Comune ora ha programmato un impegno di spesa di 250 mila euro con delibera di giunta 36 del 3 febbraio 2017. L’unico modo infatti, per avere quel lotto è un acquisto da parte del Comune al nuovo proprietario che ha ottenuto l’usucapione. Insomma il Comune se il lotto era di sua proprietà, lo avrebbe venduto a privati ad “appena” 100 mila euro; ora che deve comprarlo dai privati ipotizza una cifra di 250 mila euro. Caso strano? La storia dell’ex Canebi che oggi è uno dei biglietti da visita di Aprilia è composta di tanti casi “strani”. Il comparto urbanistico parte dal 1991 e praticamente c’è tutto il quartiere: la caserma dei Carabinieri, il Colosseo, l’asilo nido comunale, il parcheggio, il Giardino dei Sorrisi, il parco, la chiesa ecc. La società, colpita per prima dalla crisi degli anni ’90, ha dichiarato fallimento ed è riuscita a vendere solo un palazzo. Gli altri sono rimasti ruderi, un vero obbrobrio urbanistico e visivo, per il quartiere e per la città. Nel 2009 il fallimento è stato rilevato all’asta da una società vicina alla EstCapital-Villa Albani del gruppo Zucchi. La stessa società che per intenderci deteneva i locali di via Bersaglieri che furono presi in locazione dal Comune di Aprilia, strutture che non sono per anni stati utilizzate nonostante il Comune avesse continuato a pagare l’affitto. Una vicenda che è stata più volte attenzionata dall’opinione pubblica anche a seguito del programma Report che citò la società nell’inchiesta sul Mose di Venezia, raccontando della vendita dell’ospedale di proprietà del Comune e la realizzazione di 48 mila mq a prevalente uso residenziale. Oggi la società che ha la proprietà dell’ex Canebi si chiama Il Mattone. Subito dopo aver rilevato all’asta il fallimento, viene presentata una proposta di riqualificazione di tutta l’area sfruttando la legge regionale del piano casa che consente di aumentare la cubatura del 30%. La Regione boccia il progetto. Viene presentata una seconda proposta, anch’essa nuovamente bocciata per mancanza di standard. E questi standard riguardano principalmente il lotto a “verde” che sarebbe stato trasformato in a “servizi” per la nuova scuola Gramsci.

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