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Il lago più grande di Roma

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La storia del Lago Sandro Pertini, uno dei rari esempi in Europa di rinaturazione. Nacque a causa del buco nella Marrana.

Molti lo conoscono, anche in riferimento alle battaglie politiche poste in essere da centinaia di attivisti per difenderlo. È il Lago Sandro Pertini, conosciuto ai più come il Lago dell’Ex Snia o Lago Bullicante. Si trova a Roma, presso il V Municipio, e precisamente tra via Prenestina e via di Portonaccio. È incastrato fra il quartiere Pigneto e Casal Bertone, in un’area industriale dismessa che, tempo fa, ospitava l’opificio Cisa Viscosa. L’impianto è stato chiuso nel 1954.

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Un rarissimo caso di rinaturazione spontanea

Il lago, in parole povere, era in embrione già negli anni ’90. Una genesi assolutamente curiosa in quanto la si deve agli avventati e maldestri lavori di sbancamento in un cantiere per la costruzione di un parcheggio sotterraneo. Un rarissimo caso di rinaturazione spontanea a livello europeo. L’acquitrino è nato presso questo quadrante nonostante fosse imperniato in una zona di Roma densamente popolata e fortemente antropizzata. Ora ospita fino a 180 specie botaniche e 50 specie di voltatili, tre dei quali di interesse scientifico. Una vera e propria rivincita della natura sul cemento e sulla cementificazione selvaggia. In buona sostanza è successo questo. Gli operai addetti allo sbancamento bucarono letteralmente il Fosso della Marranella che scorre nel sottosuolo. L’acqua Bullicante venne fuori prepotentemente e allagò tutto. I responsabili dei lavori, poi, peggiorarono le cose. Tentarono di convogliare l’acqua pompandola con le idrovore nell’acquedotto cittadino. Risultato? Le fogne del quartiere esplosero, il cantiere fu posto sotto sequestro, a cui si aggiunsero un bel carico di denunce e indagini. Da allora l’acqua ha creato un ecosistema complesso vero e proprio. Oggi il bacino idrico del Lago Sandro Pertini misura circa 500 metri di perimetro per 10mila metri quadri di superficie e 10 metri di profondità. È questo il lago più grande di Roma ed è uno dei laghi naturali più giovani del mondo.

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Flora e Fauna

Come dicevamo il Lago ha strutturato in sé un vero e proprio ecosistema autonomo. Qui sono state censite 180 specie di piante e 50 specie di uccelli, alcuni dei quali protetti a livello europeo. Ci sono Martin Pescatori, Cormorani (i quali spesso sostano sul cemento), Germani Reali che vivono qui stabilmente, Tuffetti, Gallinelle d’Acqua che nidificano. Ancora, Poiane osservabili chiaramente tra i canneti e almeno tre esemplari di Gheppio, Picchi Rossi, Pettirossi, Fringuelli, Verdoni, Verzellini, Capinere e addirittura Gabbiani Reali. I gabbiani sono visibili soprattutto di notte.

La storia del Lago Sandro Pertini, uno dei rari esempi in Europa di rinaturazione. Nacque a causa del buco nella Marrana.
Il Lago Sandro Pertini dall’alto. Immagine Google Earth

Legislazione

Il primo atto amministrativo concreto in riferimento alla presa d’atto vera e propria dell’esistenza del Lago e dei vincoli che necessariamente andavano posti in essere, risale al 6 agosto del 2014. Allora l’aula del Consiglio Regionale approvò cinque ordini del giorno, sia di maggioranza che di opposizione. Il primo, a firma Marta Bonafoni, Gianluca Quadrana e Gino De Paolis, impegnava l’allora Governatore e l’assessore all’Ambiente ad avviare le procedure per l’apposizione del vincolo di Monumento Naturale. Ciò su tutta l’area del Lago e dell’Ex Snia Viscosa, affinché “ne venga garantita la salvaguardia e la tutela delle acque, della flora e della fauna“. Successivamente, nel 2021, la Regione Lazio in collaborazione con Roma Capitale, ha accolto la proposta di ampliare l’area vincolata. Il vincolo di tutela, infatti, è stato apposta anche presso l’area dell’ex fabbrica.

La storia del Lago Sandro Pertini, uno dei rari esempi in Europa di rinaturazione. Nacque a causa del buco nella Marrana.
Gli Assalti Frontali in concerto per il Lago Ex Snia

“Stavolta i palazzinari di Roma hanno trovato una resistenza inaspettata. La natura si è ribellata”

Così il gruppo rap Assalti Frontali: “I palazzinari di Roma hanno trovato una resistenza inaspettata, la natura si è ribellata, durante gli scavi, quando già erano pronti tre piani sotto il livello della terra e tre piani sopra ecco che le ruspe colpiscono la falda di un fiume sotterraneo, un fiume che porta l’acqua bullicante, famosa a Roma, che dopo una lunga battaglia contro le ruspe riesce a formare un lago di 10.000 metri quadrati con la nascita di migliaia di piante creando un nuovo ecosistema con la presenza di uccelli e animali dell’acqua che diventano il nuovo polmone di una zona ad alta densità di popolazione e altissimo tasso di inquinamento”. Una battaglia che ancora oggi si reitera e rinnova grazie al Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie.

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