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La Crociata dei Bambini: mostra artistica contro la guerra

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La crociata dei bambini

Il 21 gennaio 2024, presso Villa Lazzaroni a Roma, è previsto il finissage della mostra “La crociata dei bambini”.

Il 21 gennaio 2024 segnerà la chiusura di una straordinaria mostra artistica che ha catturato l’attenzione e l’ispirazione di un vasto pubblico. La Crociata dei Bambini, ideata e curata da Roberto Gramiccia, ha riunito trentacinque artisti visivi di fama nazionale e internazionale per esprimere un deciso rifiuto della guerra e promuovere il disarmo come soluzione per risolvere i conflitti mondiali.

Il finissage della mostra La Crociata dei Bambini

L’evento, che ha ottenuto il patrocinio e il sostegno del VII Municipio di Roma, si concluderà con un finissage che avrà luogo alle ore 11.00 presso Villa Lazzaroni, Via Appia Nuova 522, Roma. L’obiettivo della mostra è stato quello di utilizzare l’arte come veicolo per manifestare contro la guerra, promuovere il disarmo e sostenere una rapida soluzione diplomatica dei conflitti in corso. Gli artisti partecipanti hanno presentato opere selezionate che trasmettono il loro sdegno per gli orrori della guerra e la necessità di un cambiamento.

Gli artisti coinvolti nella mostra sui crimini della 

Tra gli artisti coinvolti nella mostra, troviamo nomi di spicco come Ennio Alfani, Paolo Di Nozzi, Davide Dormino, Alessandra Giovannoni, Roberto Pietrosanti, Stefano Salvi e molti altri. Ognuno di loro ha contribuito con il proprio stile unico e la propria visione, creando un’esposizione ricca e diversificata. La Crociata dei Bambini si presenta come un potente messaggio di speranza, utilizzando l’arte per veicolare un appello globale contro la violenza e per un futuro migliore per le generazioni future.

Gli orari della mostra fino alla giornata di domenica 21 gennaio 2024

L’esposizione rimarrà aperta fino al 21 gennaio, con orari di visita il mercoledì e il sabato dalle 16.00 alle 19.00 e la domenica dalle 11.00 alle 13.00. Questa è un’opportunità unica per il pubblico di immergersi nell’arte e riflettere sulle conseguenze della guerra, incoraggiando una prospettiva di pace e disarmo.

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