Ieri, giorno della festa della donna, Mauro Valentini presentava il suo libro “Cianuro a San Lorenzo”, nei locale del caffè letterario Turi Rizzo, di Latina.
L’evento organizzato elegantemente dall’agenzia Omicron ha accolto un pubblico selezionato, attento e curioso di conoscere l’autore romano e la sua passione per i gialli di cronaca giudiziaria.
Cianuro a San Lorenzo, infatti narra il caso, avvenuto nel 2000, di Francesca Moretti, giovane sociologa marchigiana che vive a Roma nel quartiere di San Lorenzo, arriva in codice rosso al pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni. Ogni tentativo di rianimarla risulta inutile, la ragazza muore poche ore dopo. Com’è morta Francesca? Tutti pensano subito ad uno choc da farmaci, poi però, dopo cinque mesi arriva la risposta dall’Istituto di Medicina Legale: Francesca è morta per avvelenamento da cianuro. Com’è stato possibile? Chi ha somministrato il cianuro a Francesca? Chi poteva volere la morte di una ragazza modello, impegnata nel sociale, circondata da persone che le volevano bene? Ma soprattutto: Francesca è stata davvero uccisa?
Lo scrittore, che ha già pubblicato il libro “40 passi”, è giornalista presso Cronaca&Dossier e alla sua seconda opera si è presentato ieri, otto marzo, per dare un piccolo contributo contro il femminicidio, rispondendo alla brava moderatrice Stefania De Caro con il piglio di un uomo profondamente indignato di fronte alla una morte violenta di una donna, specie se per mano di un uomo.
Alcuni indizi, che vagano nel libro Cianuro a San Lorenzo, lasciano immaginare una simile sorte e l’intento di scriverne, da parte di Valentini, è quello di non dimenticare quel caso che sembra invece destinato a rimanere irrisolto e impunito.
Marina Cozzo
