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Perché Viterbo si chiama così?

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Viterbo

Terra di etruschi, meta archeologica (ma non solo) tra le più importanti del Lazio. Stiamo parlando di Viterbo, situata nella parte settentrionale della Regione: ma qual è l’origine del suo nome? Qual è la storia di questo Comune, che è anche una delle cinque Province del Lazio?

Viterbo offre davvero tanto dal punto di vista turistico: tra monumenti, passando per il ricchissimo e già citato patrimonio archeologico, fino a quello naturalistico, la città richiama ogni anno tantissimi visitatori che giungono in questa parte del Lazio pronti a scoprirne le sue bellezze, anche gastronomiche. Vediamo allora di saperne di più. 

La storia di Viterbo

Le origini della città sono da rintracciarsi nella zona denominata Colle del Duomo, sulla cui altura si ritiene sorgesse un insediamento etrusco come testimonierebbero le necropoli rinvenute sulle alture circostanti. Secondo l’enciclopedia Treccani è probabile che qui esistesse un vico etrusco col nome di Surrena e, in seguito, una diramazione romana chiamata Vicus Elbii.

Insediamenti che poi, nel tempo, divennero un vero e proprio sito fortificato: le prime fonti scritte – datate in realtà soltanto VIII secolo d.C. – raccontano di un Castrum provvisto di difese, la cui esistenza è quasi certamente anche antecedente sebbene non si riesca ad avere una collocazione temporale precisa. Non a caso è nel 742 d.C. che il nome “Viterbo” compare per la prima volta nella vita di Papa Zaccaria che in viaggio da Terni a Roma, transitò proprio da queste parti. Dopodiché quest’area acquistò sempre più importanza per via dell’aumento della popolazione, soprattutto composta da piccola nobiltà.

Le origini del nome

Per quanto riguarda invece la parola stessa “Viterbo” le fonti non sono certe. Si ipotizza infatti che il nome derivi dal latino Vetus Urbs che tradotto significherebbe “città vecchia” ma l’origine comunque rimane molto dubbia e incerta. Di sicura c’è invece un’altra definizione con cui Viterbo è conosciuta, quella di “città dei papi“. Perché?

Perché Viterbo è chiamata la “città dei papi”

Non è l’unica, ma anche Viterbo è chiamata infatti la città dei papi. Il motivo è presto detto: dal 1257 al 1281 qui fu trasferita la sede Pontificia al posto di Roma, inoltre ospitò per periodi più o meno lunghi all’incirca 40 pontefici nei secoli successivi. Non solo. Viterbo e la storia della Chiesa si intrecciano ulteriormente perché in città si svolse il primo “conclave” in assoluto: considerando che le tensioni tra i cardinali avevano portato ad uno ‘stallo’ in merito alla decisione di eleggere il nuovo Papa, questi ultimi vennero letteralmente confinati in un palazzo fin quando non avessero trovato un accordo. E ci volle davvero tanto, circa 33 mesi, tempo durante il quale il cibo – razionato – veniva addirittura calato dall’alto ai religiosi. Alla fine venne eletto Gregorio X mentre il rito, com’è noto, sebbene con alcune modifiche, prosegue a tutt’oggi. 

Viterbo
La facciata e la loggia del Palazzo dei Papi nel centro storico di Viterbo

Alla scoperta della città della Tuscia

Chiudiamo questo piccolo approfondimento storico sulla città di Viterbo con una piccola guida su cosa c’è da vedere in città e nei suoi dintorni. Impossibile non partire da Piazza San Lorenzo e dal Polo Monumentale di Colle del Duomo: qui troviamo il palazzo dei papi, il museo e la cattedrale di San Lorenzo. Da non perdere il quartiere medioevale, piazza del Plebiscito, Palazzo Priori, e la Viterbo sotterranea.

E ancora. Nelle vicinanze si possono visitare le necropoli di Castel D’Asso, di Norchia, e gli scavi di Musarna e Acquarossa; come aree naturali degne di menzione ci sono il prato giardino, principale parco della città, la sorgente d’acqua solfurea Bullicame, e la Riserva Naturale Regionale Valle dell’Arcionello. Se volete aggiungere infine anche una tappa dedicata ai più piccoli segnaliamo la cosiddetta “città delle fiabe”, che città (e nemmeno paese) è dato che è una frazione proprio del Comune di Viterbo. Qui, a Sant’Angelo di Roccalvecce, vi aspettano strade, piazze e case trasformate in opere d’arte a cielo aperto considerando i tantissimi murales realizzati sulle pareti degli edifici.

Città delle fiabe a Viterbo
La frazione di Sant’Angelo di Roccalvecce a Viterbo
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