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Quanti km è lungo il Tevere?

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Fiume Tevere

Quando parliamo del fiume Tevere, dobbiamo considerare come sia il canale d’acqua dolce più grande dell’Italia centrale e soprattutto del territorio peninsulare italiano. Gli attenti studi scientifici che hanno avuto modo di analizzare questo percorso d’acqua dolce, hanno calcolato come si estenda per una lunghezza record di 406 km. Il fiume nasce infatti nella provincia dell’Emilia-Romagna, compiendo un percorso che lo fa sfociare nel Mar Tirreno tra le località di Ostia e Isola Sacra. Vi è poi un secondo sbocco, ma artificiale, creato nella zona del territorio di Fiumicino. 

La lunghezza del fiume Tevere in Italia

Il fiume vede un percorso di quasi 253 miglia, attraversando di fatto una vastissima area del Centro Italia. Nasce infatti nella provincia di Forlì e Cesena, all’altezza di 1.450 metri d’altitudine del Monte Fumaiolo. Da qui, passerebbe poi dai territori della Toscana e dell’Umbria, fino a sfociare nel mare delle coste laziali. Proprio qui, il fiume fu storicamente protagonista per l’edificazione della millenaria e immortale città di Roma, nata proprio sulle sue sponde. 

Il percorso del Tevere e la sua importanza per Roma

La storia di Roma è direttamente correlata al percorso del fiume Tevere. La Città Eterna venne edificata sulle sue sponde, proprio per la facilità degli antichi a rifornirsi dell’acqua proveniente dal vicino fiume. Fin dall’epoca romana e con un costante ricalcolo nei secoli scorsi, gli antichi hanno sempre calcolato il percorso di questo letto d’acqua e apportato anche delle modifiche ingegneristiche dove ritenevano che ce ne fosse bisogno. 

I calcoli sulla lunghezza del fiume Tevere

I calcoli più accreditati sulla lunghezza del Tevere, secondo i libri scientifici, arrivano all’inizio dell’Ottocento. Qui, nel 1805, lo scienziato italiano Giovanni Tarzoni Tozzetti compì la prima misura del fiume nel 1805. Lo scienziato, che aveva compiuti studi sulla natura, calcolò una lunghezza di 405 km. I dati di Tozzetti, pur se fatti con le tecnologie antiquate dell’epoca, vennero confermati anche in uno studio del 2006, condotto questa volta dal Servizio Idrografico Nazionale. 

Pesca sul Tevere
Pesca sul Tevere

I dati discordanti sulla lunghezza del Tevere: perchè?

Studi accademici, riguardo alla lunghezza del fiume Tevere hanno rilevato misure discordanti. Parliamo di un solo chilometro di differenza, ma per la scienza è una distanza siderale. Perché alcuni scienziati sostengono che la distanza sia di 405 km e altri, al contrario, pubblicano relazioni su come sia lungo 406 km? L’arcano è da cercare nella metodologia di studio, con le tecnologie utilizzare che possono dare questo tipo di variazioni sul rilevamento dell’estensione del letto del fiume. 

Gli esempi sulla misurazione del fiume Tevere

In questi anni, gli scienziati si sono dedicati allo studio della lunghezza del Tevere principalmente in due maniere, tutte peraltro accettate dalla scienza. C’è chi calcola il fiume dal punto dove esce dal suo bacino idrografico, portando a una misurazione di 403 km. Altri scienziati, invece, hanno deciso di misurare il fiume dal punto dove comincia a scorrere in maniera continua, arrivando a pubblicare la lunghezza di 406 km. 

Vista Tevere di giorno
Vista Tevere di giorno

Il fiume Tevere, una risorsa per l’Italia intera

Le dimensioni naturali di questo fiume, come potremo facilmente intuire, sono una risorsa naturale importante per tutta l’Italia. Nell’antichità, fu fondamentale per la fondazione dell’Antica Roma. Oggi, con la sua acqua potabile, è ancora fonte di vita per le città del Centro Italia. Questo perché, lungo il suo percorso, sono state installate centrali per l’energia idroelettrica e soprattutto canali per irrigare i campi sulle sponde dello stesso fiume, dando un beneficio considerevole all’agricoltura italiana. 

Il metodo più semplice per misurare il fiume Tevere

Il Tevere potrebbe essere misurato, volendo, da ogni singola persona con un minimo di maestria nella matematica e la geometria. Infatti, per calcolarlo basterebbe misurare la distanza in linea d’area tra la sorgente e la sua foce. Un metodo comunque non accettato dalla scienza, considerato come il calcolo non tiene conto delle sinuosità. 

Foto: pennykella, gianky_funky_14, emysteri

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