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Quanto guadagnano le Guardie Svizzere al Vaticano?

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E’ sicuramente uno dei mestieri più ‘affascianti’ e chi, almeno una volta, non si è fermato ad osservarli durante i loro turni di servizio? 

Stiamo parlando delle Guardie Svizzere di stanza al Vaticano, ovvero del ben noto corpo armato che presidia il Pontefice nella sua residenza e lo accompagna in tutti i suoi viaggi ufficiali insieme agli altri agenti della sicurezza. Non tutti sanno però che si tratta del più antico corpo permanente al mondo ad essere in servizio da oltre cinque secoli, oltre ad essere l’unico gruppo di Guardie Svizzere ancora operativo. Ma quanto guadagnano? E soprattutto: si può entrare a farne parte? 

Guardie Svizzere
Guardia Svizzera in servizio al Vaticano – ilcorrieredellacitta.com

Quanto guadagnano e come entrare a far parte del corpo

Tra le domande e le curiosità sulle Guardie Svizzere della Città del Vaticano c’è senza dubbio quella legata alla loro retribuzione. Quanto guadagna infatti chi riesce ad entrare all’interno del corpo? Lo stipendio, stando ad alcune fonti, non supererebbe i 1.500 euro, ai quali però vanno aggiunti il vitto e l’alloggio forniti dallo Stato Pontificio. C’è da considerare inoltre che i requisiti per entrare a farne parte sono molto stringenti a partire da quello della cittadinanza che deve essere (lo avreste mai detto?) svizzera. Dopodiché ci sono tutta un’altra serie di parametri da rispettare: 

  • Essere di sesso maschile e celibi
  • L’altezza non deve essere inferiore ai 174cm
  • L’età deve essere inferiore ai 30 anni e superiore ai 19
  • Essere di fede cattolica
  • Aver svolto il servizio di leva obbligatoria nell’Esercito Svizzero
  • Essere in possesso del diploma di scuola media superiore

Unitamente a questi parametri bisogna poi superare diversi test attitudinali, psicologici e sanitari. Solo a quel punto si potrà diventare ufficialmente parte del corpo a difesa del Papa. 

Guardie Svizzere
Guardia Svizzera in servizio durante la pandemia da Covid-19 – ilcorrieredellacitta.com

Curiosità

Il corpo delle Guardie Svizzere è senza dubbio una delle figure più iconiche tra quelle legate al Vaticano. Vediamo ora qualche curiosità riguardante questo particolare corpo che resta comunque, al di là dei ruoli istituzionali e cerimoniali, di natura militare. Innanzitutto il giuramento delle nuove reclute avviene ogni anno il 6 maggio, ovvero nella data del sacco di Roma del 1527; nel testo di giuramento, in vari passaggi, si fa riferimento alla “dedicazione a costo della vita al Pontefice” e al rispetto degli obblighi di fedeltà e obbedienza ai vertici di comando.

Quante sono le Guardie Svizzere? I compiti

Nel 2019, dal punto di vista prettamente numerico, la formazione delle Guardie Svizzere aveva raggiunto complessivamente le 135 unità, tra ufficiali (nominati direttamente dal Papa), sottoufficiali e personale di truppa. In precedenza il limite era stato fissato a 100 unità, più sei ufficiali. Per quanto riguarda invece le specifiche competenze il corpo si occupa della protezione del Pontefice all’interno del palazzo apostolico, della città del Vaticano – compito che svolge assieme agli altri organi di sicurezza come la Gendarmeria Vaticana – e della sorveglianza del Papa durante i suoi viaggi. Ha anche mansioni d’onore durante cerimonie ed eventi oltre che a presidiare gli ingressi dello Stato. 

Le armi in dotazione

Sebbene le guardie siano facilmente identificabili per via della loro caratteristiche uniforme e per le armi “classiche” portate con sé quale dotazione, le inequivocabili alabarde ad esempio, i Militari in servizio possiedono anche equipaggiamenti moderni. 

Matrimonio

Nei requisiti per entrare a far parte delle Guardie Svizzere prima abbiamo menzionato lo stato civile, che deve essere celibe. Il che non significa però, anche se la novità è stata introdotta in tempi più recenti, che le Guardie non possano mai sposarsi; al contrario il matrimonio è consentito, purché avvenga dopo cinque anni di servizio e dopo aver compiuto i 25 anni d’età. In precedenza soltanto ai Militari di grado superiore era consentito sposarsi. 

La storia in breve

Nel 1506 per la prima volta nella storia alcuni mercenari svizzeri entrarono nello Stato della Chiesa per servire il Papa, Giulio II. Nel tempo le guardie hanno partecipato anche numerose battaglie per conto della Chiesa oltre che ad assolvere al ruolo di presidio e protezione del Pontefice; nel 1870 con la presa di Roma da parte dell’esercito del neonato Regno d’Italia la Guardia Svizzera si limitò a proteggere il Papa senza prendere parte agli scontri sul campo. Per un periodo, è opportuno sottolineare, il termine “svizzero” perse la sua connotazione sostanziale considerando che alcuni militari in realtà erano nati a Roma. Questo prima delle riforme dei primi anni del ‘900 in cui venne ripristinato il requisito della cittadinanza svizzera. Dal 1929, infine, con la nascita dello Stato Vaticano, le Guardie ne sono diventate la milizia ufficiale.

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