Home » Cultura » “Roma è bella ma non ci vivrei”, perché non bisogna mai dirlo ad un romano?

“Roma è bella ma non ci vivrei”, perché non bisogna mai dirlo ad un romano?

Pubblicato il
Roma autunno

“Roma è bella, ma non ci vivrei”. I romani sono in preda a un costante rapporto di amore e odio con la Città Eterna: il motivo.

Roma è al centro delle diatribe più disparate. È un centro abitato che sa essere anche centro del mondo. Non a caso veniva definita “Roma Caput Mundi”. Città che raggruppa storia e tradizione, ma sa guardare anche al futuro. Una perenne cartolina con vista sul domani restando attenta all’oggi e ricordando ieri. Il giusto mix per non annoiare mai, ma volendo andare fuori dagli schemi, facendo posto alle cartoline ingiallite, ci si rende conto che questa città è cambiata.

La bellezza è immutata e immutabile, ma cambiano le sue ombre. Il dubbio del malaffare, tante cose non dette e altrettante criticità che danno alla Capitale d’Italia anche quell’alone di mistero necessario per far sì che dietro ogni encomio ci sia il timore e la preoccupazione di risvegliarsi – potenzialmente – dentro un incubo. Le criticità non mancano perchè è vero che l’occhio vuole la sua parte, ma non sempre guarda e riserva soltanto ammirazione. Gestione rifiuti, collegamenti urbani, disagi e accessibilità che non c’è.

Perchè la pasta alla Carbonara si chiama così?

“Roma è bella, ma non ci vivrei”: l’azzardo senza tempo dei romani

Per non parlare dei prezzi alle stelle. Roma è una doppia faccia costante che rimane per ricordare che dietro ogni magnificenza deve celarsi qualche cicatrice: a rendere bella ogni cosa sono le imperfezioni. Per questo dire “Roma è bella ma non ci vivrei” equivale a mettere in difficoltà i romani. Perchè Roma per ammirarla bisogna viverla. Da fuori si assapora soltanto una parte, quella estetica, ma dietro ogni portone c’è una storia. Un vissuto.

Roma
Roma – IlCorrieredellaCittà.com

Magari anche con le proprie amarezze e difficoltà, ma comunque degno e ugualmente bello per essere ricordato con un pizzico di malinconia. La Capitale è eterna proprio per questo, perchè malgrado è al terzo posto per caro affitti, è schiacciata dall’inflazione e subisce – sistematicamente – le pressioni e le influenze dei vari Governi, prosegue a essere imperitura e riserva sempre qualcosa di nuovo. Quando meno te lo aspetti, tira fuori un particolare che porta a dire: “Forse rimango un altro po’”.

L’altra faccia del caos organizzato

Questo può essere rappresentato dalla bellezza di alcuni quartieri o dalla genuinità degli abitanti. Alla fine, nella Città Eterna, vince un concetto determinante e per questo unico: il caos organizzato come unico riferimento contro l’inerzia. Nella misteriosa vita di tutti i giorni non si procede mai meccanicamente. Le regole ci sono, ma vengono anche “trasgredite” in maniera alternativa.

Proprio quest’alternanza riesce a sfociare nel folclore. Sempre evitando – quando possibile – l’illecito. Roma è meticcia, è centro e angolatura, è punto fermo e spigoli. Angoli da smussare e centri da scoprire. Roma non è stata fatta in un giorno, ma è amata – nonostante tutto – da millenni. Ecco perchè dire “Roma è bella ma non ci vivrei” a un romano, pur avendo solide basi, rappresenta un azzardo. 

Impostazioni privacy