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SANTUARIO “MADONNA ED IL BAMBINO”: PIU’ DI 1100 CITTADINI DI ARDEA FIRMANO PER RENDERLO PUBBLICO

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Ad Ardea, la mattina di mercoledì 12 giugno 2013, dopo un restauro con finanziamento pubblico dello Stato, è stato inaugurato il santuario rutulo con la Madonna ed il Bambino. Subito dopo l’inaugurazione “in forma riservata”, c’è stato un accordo tra la Soprintendenza archeologica per il Lazio e la Curia di Albano per aggregare il bene culturale di Ardea ad un sedicente “Museo Diocesano di Albano”. “I cittadini che vogliono visitare il santuario rutulo di Ardea – spiega Giosuè Auletta, storico e studioso del territorio – devono telefonare ad Albano ed aspettare che qualcuno “tomo tomo, cacchio cacchio”, come diceva il grande Totò, scenda dai Castelli con la chiave ad aprire i lucchetti per accedere al monumento che, tra l’altro, è del tutto inaccessibile alle persone diversamente abili. L’istituzione comunale di Ardea è stata espropriata di ogni diritto al riconoscimento della propria storia e cultura che, d’altra parte, i suoi rappresentanti locali (sindaco, consiglieri, assessori, dirigenti) non hanno pensato minimamente di far valere nell’interesse della comunità: sono queste le conseguenze di un degrado che non è più solo ambientale, ma anche mentale ed istituzionale. I cittadini del comune di Ardea hanno saputo la notizia a cose fatte e sono stati messi di fronte al fatto compiuto, come se la cosa fosse normale ed accettabile. Tutto questo, invece, è assolutamente inaccettabile non solo per una questione di civico buon senso, ma anche alla luce di quella elementare forma di rispetto che tutti dovremmo avere per l’identità di un luogo e per l’umanità e la dignità delle persone, a cominciare da quelle che vivono nel territorio del comune di Ardea”.

“Il Comitato Popolare di Ardea per l’apertura al pubblico dei beni culturali della comunità – prosegue Auletta – ha proposto ai responsabili istituzionali locali e statali di fare l’unica cosa giusta, prevista dalla legge, nel rispetto dell’interesse generale dei cittadini: inaugurare, con una presentazione pubblica, il santuario rutulo invitando la cittadinanza a partecipare; rendere accessibile a tutti, anche alle persone diversamente abili, il santuario rutulo prevedendo un orario di apertura settimanale; integrare il santuario rutulo nel suo contesto storico di appartenenza realizzando quel percorso di visita, più volte richiesto dai cittadini, che valorizzi anche gli altri beni culturali del centro storico di Ardea, attualmente abbandonati, come l’area archeologica di Casalinaccio, la chiesa di Santa Marina, la cinta muraria, gli impianti di concia, l’area archeologica del monte della Noce, ecc. La proposta del comitato popolare è stata già sottoscritta da oltre 1100 cittadini e la sottoscrizione continua”.

Per richiedere i moduli da firmare e far firmare contattare airone@laziolatino.it

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