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UNIVERSITA’ DI POMEZIA, IL RILANCIO PARTE INSIEME ALL’ANNO ACCADEMICO

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Nuove prospettive per l’Università di Pomezia, dove il ieri è stato inaugurato l’anno accademico 2012/13 dell’Università Europea di Roma, al secondo anno di attività nella sede di via Pontina con le facoltà di Economia e Giurisprudenza. A dare il benvenuto agli studenti iscritti e ai ragazzi degli istituti superiori della Città il Vescovo della Diocesi di Albano Mons. Marcello Semeraro, il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, il Presidente del Consorzio universitario Giorgio Di Micco, il vice Presidente Massimo Ciccolini, il Rettore dell’Università Europea Padre Paolo Scarafone. “Questo è un giorno importante – ha dichiarato in apertura Ciccolini – perché celebriamo un progetto nato un anno fa come una scommessa che oggi si è rivelata certezza e che speriamo diventi dal prossimo anno un punto fermo. Tutto il lavoro fatto in questi mesi, grazie al sostegno del Sindaco e dell’Amministrazione comunale, si rivolge ad un progetto che trasformi la struttura del Campus Selva dei Pini in un polo culturale per la Città e i cittadini”. “Faccio i miei migliori auguri agli studenti – ha detto il Presidente Di Micco –per questo nuovo anno accademico nelle facoltà di Economia e Giurisprudenza. Il nostro obiettivo, sempre nell’ottica che l’Università di Pomezia diventi un punto di riferimento culturale a livello regionale e nazionale, è che se ne aggiungano molte altre per dare vita ad un progetto formativo completo”. “Questa struttura è patrimonio di Pomezia e dei suoi cittadini – ha affermato il Sindaco De Fusco – Come ho già detto durante la seduta di bilancio in Consiglio comunale, questa Università non si tocca e non si vende, perché, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi tempi, è iniziata la rinascita che porterà a costituire il Campus degli Studi e delle Università di Pomezia. E’ stato fatto un grande sforzo per poter ottenere dei costi contenutissimi per i corsi gestiti dall’Università Europea per i residenti a Pomezia, proprio per favorire il proseguimento degli studi per i nostri ragazzi. Ciò che manca ora, ma che vogliamo diventi il prossimo obiettivo, è l’introduzione di facoltà scientifiche all’interno del piano formativo dell’Università di Pomezia per rispondere alle esigenze di quei ragazzi che vogliono intraprendere un percorso di studi chimici, biologici, tecnoscientifici”. Un saluto agli studenti anche dal Vescovo Semeraro: “Questo è un momento di ripresa che deve essere pieno di entusiasmo, attese e speranze. Una Università a Pomezia è e deve essere punto d’orgoglio per la Città, ma deve allo stesso modo aprirsi al resto alimentando una rete di relazioni sul territorio”. A chiudere gli interventi il Rettore dell’Università Europea di Roma Padre Paolo Scafarone: “Le facoltà di Economia e di Giurisprudenza della nostra Università sono tra le migliori in Italia, grazie alla professionalità dei nostri docenti e all’esperienza che ci viene da anni di relazioni con le migliori università del mondo. Per noi l’Università è una comunità dove coltivare il sapere eccellente. E ciò a Pomezia è reso possibile dall’incontro di due realtà, due istituzioni, una pubblica l’altra cattolica: il Consorzio universitario che mette a disposizione la struttura e i servizi, e l’Università Europea di Roma che mette al servizio la formazione e l’accademia”.

Un quadro completo della situazione all’interno del Selva dei Pini lo fa poi, a margine della cerimonia di apertura, il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco. L’inaugurazione di questo nuovo anno accademico corrisponde anche ad una rinascita per il “Polo degli studi e delle Università di Pomezia”, dopo tutti i problemi economici e le polemiche che tutt’ora si trascinano? “Avere nella sede del Selva dei Pini un prestigioso Ateneo cattolico come l’Università Europea di Roma  è sicuramente un segnale positivo, soprattutto se si affianca al “ritorno” della Sapienza, che quest’anno ha ricominciato con le matricole del 1° anno i corsi di Scienze Infermieristiche, nonostante negli ultimi tempi avesse manifestato l’intenzione di voler portare via le attività didattiche da Pomezia. Il mantenimento dei corsi, con 300 iscritti, dimostra che non si trattava di problemi di ordine economico, ma ragioni di natura diversa, di carattere prettamente didattico, che adesso potrebbero essere state superate. E’ importantissimo mantenere aperto il rapporto con La Sapienza, che noi non abbiamo mai voluto abbandonare”. C’è la possibilità di allargare l’offerta ad altre facoltà? “La nostra volontà è quella, bisogna adesso capire se si riesce ad arrivare ad un accordo soddisfacente per entrambe le parti. L’allargamento delle facoltà è allo studio anche con l’Università Europea”. E per quanto riguarda il futuro economico di questa struttura? “L’esperienza del passato ci ha insegnato molto. Da quando è stato riorganizzato il CDA sono state ridotte notevolmente le spese, tagliato ogni spreco e cercato di aumentare le entrate. Questo significa che, se la strada intrapresa è quella giusta, possiamo mirare al pareggio come obiettivo per i prossimi anni”.

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