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Fiumicino, in arrivo il porto con le grandi navi. Ma associazioni e comitati sono contrari

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Porto di Fiumicino

Fiumicino nuovo porto crocieristico di Roma, con le gigantesche navi della Royal Caribbean che avranno come base proprio la foce del Tevere. Tutto sembra ormai deciso, dopo il subingresso della Fiumicino Waterfront, società partecipata dal gruppo Royal Caribbean, nella concessione demaniale marittima del 2 febbraio 2010 rilasciata dalla Regione Lazio. L’ufficialità della notizia è verificabile nell’albo pretorio del Comune di Fiumicino, con una nota firmata dalla dirigente dell’area edilizia, Anna Lupi.

Investimenti per 195 milioni di euro

Il bando si chiuderà questa primavera, mentre lavori verranno iniziati in autunno. La realizzazione del porto sarà possibile grazie cofinanziamento della Banca Europea per gli Investimenti (Bei), che si è impegnata per 195 milioni di euro. Fiumicino diventerà uno scalo importantissimo, vista la sua vicinanza all’aeroporto intercontinentale Leonardo Da Vinci. I turisti potranno così trovare sia il porto per le crociere che l’aeroporto a poca distanza, senza dover fare lunghi spostamenti.

Associazioni contrarie

Ma se da una parte l’ambizioso progetto attira le istituzioni locali e il mondo delle imprese per i risvolti economici e lo sviluppo che può offrire, dall’altra comitati e associazioni si mobilitano per scongiurare l’approdo delle grandi navi alla foce del Tevere, un’area – quella tra Isola Sacra e Idroscalo di Ostia – a rischio idrogeologico.

E sono almeno 30 le associazioni locali, riunite in una rete chiamata “Tavoli del Porto“, che si dichiarano contrarie al progetto e già chiedono all’Amministrazione comunale la revoca della concessione, al posto della quale dovrebbe invece esserci un progetto di riqualificazione dell’intera area. Dello stesso parere le sezioni Italia Nostra Litorale Romano, WWF Litorale Laziale, Legambiente Lazio e Lipu.

Il porto: il progetto

Il nuovo porto sarà realizzato su una superficie complessiva di circa 1,75 milioni di metri quadrati a nord della foce del canale di Fiumicino. E’ prevista la costruzione di due moli per consentire la creazione di banchine e piazzali per consentire le attività portuali. 

“Si tratta di un tentativo di costruire un enorme approdo per grandi navi da crociera basato su un fragile castello di carte che può crollare in qualsiasi momento. Un progetto pieno di contraddizioni, forzature e incongruenze che ci spaventa e che prevede due slot per le navi classe Oasis, le più grandi al mondo, megastrutture alte 72 metri con campi da golf e parchi acquatici a bordo – dichiara David Di Bianco, portavoce Comitato Tavoli del Porto – Una richiesta che di fatto non è altro che il primo tassello per la realizzazione di un nuovo porto che avrebbe tanti e pesanti ripercussioni sul territorio e sul litorale. Un’ipotesi che ci spaventa perchè queste grandi navi emettono emissioni molto nocive. Siamo inoltre preoccupati per le conseguenze sull’ecosistema marino, l’equilibrio della costa, sul tessuto urbano e sulla salute dei cittadini”.

La storia

Tutto nasce ben 12 anni fa, nel 2010: all’epoca la Regione Lazio rilasciò una concessione di 90 anni alla società Iniziative Portuali (IP) per un porto turistico adibito a 1500 posti barche da diporto all’isola Sacra. Poco dopo iniziarono i lavori, ma nel 2013 il cantiere fu sottoposto a sequestro giudiziario.
Sei anni dopo la società si accorda con la Royal Caribbean e dall’accordo nasce così una variante al progetto iniziale. La modifica, che adesso ha meno posti barca rispetto a quello iniziale, ma inserisce le navi da crociera, viene presentata nuovamente in Regione per la valutazione di impatto ambientale. 
“Il comitato sta valutando le iniziative da intraprendere per scongiurare tale progetto che, come riferisce il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino, sembrerebbe ben al di fuori dei confini e delle possibilità stabilite dalla legge. E’ ora che Comune e Regione chiariscano le loro posizioni”, dichiara preoccupato Di Bianco.
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