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Fiumicino, la Lega commissaria il direttivo locale. E per risposta si dimettono tutti, compresa la consigliera

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Federica poggio

Bagarre politica all’interno della Lega a Fiumicino, dove il direttivo locale si è dimesso a fronte della decisione da parte della segreteria regionale di commissariare la sede locale. A darne notizia la consigliera comunale, ormai ex Lega, Federica Poggio. “Ieri sera ho ricevuto una chiamata grottesca – dichiara – La Lega Lazio ci ha comunicato la sua intenzione di commissariare il direttivo locale. Una scelta talmente grave da non permettermi più di rimanere in questa casa che non riconosco più mia”. La consigliera sostiene di non avere “alcun tipo di ripensamento” e, dopo aver ringraziato il coordinatore Giuseppe Picciano e tutto il direttivo, parte con le accuse. “Purtroppo in questo partito, ormai lacerato da insulse guerre intestine, non contano più valori e qualità ma esclusivamente il servilismo ai potenti di turno”, dichiara la consigliera.  

Le accuse al senatore William De Vecchis e a Vincenzo D’Intino

La consigliera è un fiume in piena. “Oggi ragazzi e ragazze che in questi mesi, pur di fronte ai pesanti scivoloni dei vertici nazionali e regionali, hanno comunque tenuto la barra dritta senza abbandonare una nave alla deriva (sarebbe stato più conveniente), pagano non per propri errori o chissà cosa, ma per le decisioni di due persone, il Senatore William De Vecchis e il collega Vincenzo D’Intino, che a differenza nostra e loro hanno scelto un’altra strada”. 

“Non potendo fare ritorsioni contro i due fuoriusciti – prosegue la Poggio – i vertici regionali della Lega hanno deciso di scagliarsi, con una violenza politica inimmaginabile, contro ragazzi e ragazze per bene, puliti, che politicamente non hanno più nulla a che vedere con chi se n’è andato ma che, naturalmente, con loro negli anni scorsi hanno condiviso una militanza e dunque anche un’amicizia. Dopo l’uscita di De Vecchis e D’Intino abbiamo immediatamente dichiarato in colloqui privati ai vari coordinatori laziali che, pur di fronte una condotta che a livello nazionale e regionale facevamo fatica a comprendere, saremmo rimasti fedeli alla parola data chiedendo però un rilancio del partito”. 

Il commissariamento del partito

“Abbiamo continuato le nostre lotte – spiega la consigliera – non ultima sul centro di trasferenza, mettendoci la faccia e facendo seguire al nostro cognome la denominazione Lega. Per tutta risposta è stato deciso di commissariare il partito, come fosse roba loro, e consegnarlo probabilmente nelle mani di chi in questi anni non ha mai lavorato per il bene del territorio ma ha solo lusingato i potenti di turno gettando fango sul nostro gruppo per accaparrarsi qualche delega e appiccicarsi un paio di stellette sul petto da sfoggiare nelle serate di gala. Questa decisione, vale la pena precisarlo a chiare lettere, mina la compattezza del centrodestra a Fiumicino e rischia di creare una pensante e insanabile spaccature in vista delle elezioni del giugno 2023. La decisione di commissariare il partito di Fiumicino non ci lascia altra via che andarcene in massa. Evidentemente al lavoro fatto per radicare il partito sul territorio e alle competenze i vertici regionali hanno preferito un insulso servilismo. Si tengano la scatola vuota, il contenuto lo portiamo con noi. Se questa è la strada che vogliono intraprendere in bocca al lupo”. 

 

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