Home » Frosinone News » Frosinone: l’ospedale “Spaziani”, presidio nella lotta al Covid, reclama la promozione a Dea di II livello

Frosinone: l’ospedale “Spaziani”, presidio nella lotta al Covid, reclama la promozione a Dea di II livello

Pubblicato il
bambino di 8 anni muore di Covid all'ospedale Spaziani di Frosinone
“L’ospedale ‘Spaziani’ di Frosinone ha tutte le carte in regola per poter essere elevato a Dea di Secondo livello, come ampiamente dimostrato durante l’emergenza dovuta alla pandemia di Covid-19″. Ad affermarlo è il capogruppo comunale della Lega Danilo Magliocchetti. Che così argomenta: 
 
“Durante l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi, l’ospedale Spaziani di Frosinone si è dimostrato, oggettivamente, uno dei migliori su tutto il territorio, per la grande capacità, duttilità e velocità di trasformarsi in presidio Covid. In particolare, è degna di nota la capacità di passare da circa 6 posti in terapia intensiva, ante Covid, alla disponibilità di 25 posti,  estensibile addirittura a 30 in caso di ulteriori eventuali necessità.
 
A tal fine, il Decreto del Presidente Zingaretti  N. U00096 del 21/07/2020 avente ad Oggetto: “Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID -19”, ha stabilito di rendere strutturali i posti letto attivati e rafforzare la dotazione prevista dai piani operativi. In specie, per l’ospedale Spaziani del Capoluogo, il Decreto prevede 10 posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e 20 posti in terapia sub-intensiva.
In totale nel Lazio sono previsti 282 posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e 412 in terapia sub intensiva.
 
Per la definizione della dotazione dei posti letto in area critica sono stati osservati i seguenti parametri: dotazione dei posti letto relativi alla Terapia Intensiva (TI) pari a 0,14 posti letto per 1000 residenti da raggiungere attraverso la creazione di posti ex novo;  Incremento delle postazioni di Terapia semintensiva (TSI) pari a 0,007 posti letto per 1000 residenti da conversione dei posti letto attuali.
 
Il Decreto 000096 evidenzia una circostanza già nota, ma che deve far riflettere, anche alla luce del periodo appena trascorso di emergenza sanitaria, e cioè che coerentemente con la distribuzione delle strutture dotate di DEA, il 78,9% dei posti letto di terapia intensiva è allocato in strutture della città di Roma, mentre solo il restante 20% è presente  nelle altre province del Lazio. Una distribuzione certamente né equa né funzionale,  in caso di emergenza, come è stato ampiamente dimostrato dai fatti e che ha indotto l’ospedale di Frosinone a una veloce, quanto efficace, riconversione. Una distribuzione che adesso bisogna necessariamente riequilibrare sui territori.
 
A tal fine, questi posti letto aggiuntivi, sia in terapia intensiva che sub intensiva, sono senz’altro un fatto positivo e testimoniano, ancora una volta, come l’ospedale del Capoluogo si stia strutturando, per capacità professionali e di riconversione, dotazioni, reparti, specializzazioni e, da oggi, posti letto aggiuntivi, anche per la fase post operatoria, come struttura in grado di essere qualificata DEA di II livello, con l’obiettivo di migliorare la capacità assistenziale di supporto intensivo e sub-intensivo, per le procedure di emergenza/urgenza e di alta complessità”. 
Impostazioni privacy