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Sora, fiume Liri invaso dalla schiuma e rischi per la salute: ora è guerra tra Lazio e Abruzzo

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La richiesta è quella di “intervenire celermente per cercare di individuare le cause che portano a questa grave situazione ambientale“. Con l’impegno di restare a disposizione per qualsiasi incontro finalizzato a ricercare soluzioni o mettere in atto attività utili alla risoluzione del problema.

È il contenuto della lettera che il commissario della XV Comunità montana ‘Valle del Liri’ di Arce, Gianluca Quadrini, e il sub-commissario Amilcare D’Orsi hanno inviato al presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, mettendo in copia anche il presidente della Regione, Zingaretti; il presidente della Provincia, Pompeo; il sindaco di Sora, Roberto De Donatis; la sezione di Frosinone dell’Arpa Lazio e il Comando dei carabinieri forestali di Frosinone.

“Sui social – si legge nella lettera –  vengono mostrati video in cui le acque del fiume Liri risultano invase da schiuma e si assiste ad una generale mobilitazione delle associazioni ambientalistiche e dei Comuni della Valle Roveto ai quali esprimiamo la nostra solidarietà, nel cercare di venire a capo di questa situazione incresciosa. L’interesse per tale questione, oltre ad essere di carattere generale – come lo è qualsiasi condizione di peggioramento dell’ambiente – investe direttamente il nostro Ente di area vasta che comprende anche i  Comuni rivieraschi del fiume Liri (Sora, Isola, Fontana Liri, etc). Altresì, negli ultimi giorni sono giunte segnalazioni riguardanti schiuma e acque maleodoranti nella città di Sora, presumibilmente frutto di eventi verificatisi in Regione Abruzzo”.

“Appare evidente che la salute del fiume Liri riveste un interesse interregionale in quanto lo stesso nasce in provincia dell’Aquila e prima di arrivare nella regione Lazio raccoglie le acque derivanti dal bacino del Fucino, dove è noto insistono impianti industriali e di agricoltura intensiva. A questo proposito, chiediamo di intervenire celermente per cercare di individuare le cause che portano a questa grave situazione ambientale e restiamo a disposizione per qualsiasi incontro finalizzato a ricercare soluzioni o mettere in atto attività utili alla risoluzione del problema. Ci riserviamo – concludono Quadrini e D’Orsi – di fare da promotori per una conferenza di servizi all’uopo convocata per esaminare insieme possibili risvolti di carattere ambientale e socio-economico”.

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