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Minacce di morte, atti persecutori e di autolesionismo: arrestato stalker 39enne già ai domiciliari

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Un episodio terribile e purtroppo non l’unico quello che si è verificato nell’ottobre dello scorso anno quando un uomo, fuori l’uscita della scuola della figlia della vittima, ha iniziato ad inveire violentemente contro l’ex compagna minacciandola di morte. Un fatto di per sé inaccettabile ma ancor più grave se si considera che l‘uomo era già agli arresti domiciliari ed aveva alle spalle innumerevoli episodi del genere. 

 Ma ora i suoi giochi sono finiti. Infatti ieri pomeriggio, all’ennesimo sgarro, gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di “Tivoli-Guidonia” — coordinati dal “Gruppo uno” della Procura tiburtina —  hanno eseguito un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere disposta dal GIP presso il Tribunale di Tivoli su richiesta della Procura nei confronti di M.B. 39enne con precedenti penali e già agli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo (cd. “braccialetto”).

Inveisce contro l’ex compagna davanti scuola della figlia 

Il 19 ottobre 2021 l’uomo era stato tratto in arresto dagli stessi Agenti tiburtini nella flagranza del reato di atti persecutori (stalking) nei confronti della sua ex compagna, in quanto sorpreso dinanzi a un istituto scolastico di Guidonia all’uscita da scuola della figlia della donna. Nell’occasione, nonostante l’intervento della Polizia di Stato, aveva continuato ad inveire contro di lei e a minacciarla di morte.

I precedenti

Nei mesi precedenti, i suoi atti reiterati e persecutori, avevano colpito non solo la sua ex compagna ma anche alcuni suoi familiari: azioni violente, fisiche e verbali, plurimi messaggi WhatsApp — tutti sintomatici di una possessività ossessiva — video pubblicati su Facebook.

Ma non solo. Veri atti di autolesionismo commessi davanti all’abitazione della sua ultima vittima. Proprio qui si era tagliato ai polsi ed al volto con un bisturi imbrattando di sangue il pavimento e il portone di ingresso di casa. Tutti gli atteggiamenti erano volti ad ottenere il controllo fisico e psichico della donna in un terribile susseguirsi compulsivo.

L’ennesimo sgarro 

Pochi giorni fa, l’11 luglio, all’ennesima trasgressione è scattata la misura cautelare per le plurime violazioni al regime degli arresti domiciliari. Le condotte prontamente segnalate dagli investigatori alla procura di Tivoli e sono consistite in numerosi post facebook offensivi per la donna, nonché citazioni di insofferenza alla misura cui era sottoposto, ed una vera e propria svalutazione del percorso di recupero intrapreso.

Le innumerevoli violazioni  hanno abbattuto quel “credito fiduciario” convenuto dall’Autorità giudiziaria che, dopo alcuni mesi di custodia in carcere, nel febbraio scorso aveva concesso la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari con permessi finalizzati ad un percorso di recupero.

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