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Nettuno, scheletri di grandi opere mai compiute

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In piena campagna elettorale Nettuno pone un’ardua sfida alla futura amministrazione, ossia definire l’incompiutezza di alcune grandi strutture iniziate e poi, per un motivo o per un altro, lasciate nell’abbandono. La città al riguardo vanta, per così dire, un bel record, rendendo il territorio un ammasso di rattoppi di cantieri fantasma. Tra le grandi opere i 28 alloggi popolari dell’Eschieto, finanziati da tre milioni di euro concessi dalla Regione Lazio per la realizzazione di uno stabile per emergenza abitativa, atto a dar respiro alle graduatorie sempre più pressanti; il fondo finanziava un progetto presentato agli uffici regionali, il cosiddetto piano di zona, approvato alla fine del 2014, i cui lavori sono subito cominciati all’inizio del 2015 e, presto, finiti in stand-by. Il maestoso centro natatorio realizzato all’interno del parco Palatucci, uno dei più grandi polmoni verdi presenti al centro della cittadina del tridente, su un’area di circa cinquemila metri quadrati. Un centro quindi, capace di ospitare eventi di livello nazionale ed internazionale. I lavori sono iniziati nel 2004, dopo lunghe vicissitudini burocratiche, e sospesi dopo due anni; dell’ambizioso progetto resta ora solo una putrida piscina e una struttura in completo degrado. Il teatro comunale, bellissimo progetto dell’anno 2009, dall’architettura dinamica, innovativa ed ecocompatibile, almeno nel progetto appunto, dato che ciò che si vede ora è cemento grezzo, sporcizia e lo scheletro di una struttura vandalizzata. La medaglia d’oro va alla “grande buca”, ossia quello che avrebbe dovuto essere il parcheggio multipiano di piazzale Berlinguer in pieno centro cittadino, lavori iniziati nel 2012 e realizzato tramite il project financing, il che significa senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione. Finanziamenti, appalti e project financing e tutto per ritrovarsi strutture inutilizzabili e oltretutto indecorose… qual è la novità?

Maria Virelli

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