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Nettuno, si autosospendono 4 consiglieri dell’M5S: ora il sindaco rischia

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Nel Comune di Nettuno la tensione è “alle stelle”: 4 consiglieri di maggioranza ieri pomeriggio si sono autosospesi “da ogni attività politica interna” dell’M5S, rimanendo in carica, ma dicendosi pronti a votare anche contro le indicazioni del sindaco Angelo Casto.

I MOTIVI DELL’AUTOSOSPENSIONE DEI 4 CONSIGLIERI

Si tratta di Daniela De Luca, Giuseppe Nigro (presidente del consiglio comunale), Simonetta Petroni e Marco Montani. I 4 (considerati “i duri e puri“) hanno scritto una lettera aperta al sindaco in cui lo accusano di non aver risposto alle gravi questioni emerse nelle settimane passate.

Innanzitutto fanno riferimento al “documento segreto” con richiesta di revoca di tre membri della Giunta, che sarebbe stato redatto da 10 consiglieri di maggioranza ad insaputa dei 4 e del sindaco stesso. Si tratterebbe di quei 10 che avrebbero dialogato con l’opposizione per mettere in difficoltà il sindaco stesso.

Poi citano “i gravi fatti e atti del consiglio per l’approvazione del bilancio di previsione 2018: assenze, invito del consigliere Monti all’opposizione per far cadere il numero legale e dichiarazioni del consigliere Dell’uomo su infiltrati nel gruppo di maggioranza, che collaborano da mesi con l’opposizione contro Giunta e Sindaco“.

Il grillino Claudio Monti era stato etichettato da Casto come il male assoluto, dopo le tensioni politiche tra i due. Il sindaco, da capo politico, aveva optato per l’espulsione da richiedere ai vertici del Movimento. Ma un buon numero tra i consiglieri di maggioranza si è opposto, facendolo desistere. Anche questo aspetto è contestato dai “duri e puri”: perché scegliere l’espulsione senza alcuna votazione e poi non tenerla in considerazione?

Infine i 4 contestano le azioni del neo assessore Cataldo, che ha intimidito un consigliere di opposizione in aula consiliare nell’ultima seduta.

ORA IL SINDACO CASTO RISCHIA DAVVERO

Per questo i “duri e puri” si sono allontanati, ma solo temporaneamente, dal gruppo consiliare grillino e dicono a Casto che ciò varrà “fin quando TU non chiarirai puntualmente ogni episodio e Ti farai garante della regolarità dei comportamenti e del rispetto dei principi di trasparenza, etica pubblica, imparzialità e moralità, che sono alla base del nostro impegno“. Inoltre il gruppo si impegna a sostenere la proposta dell’opposizione di creare una commissione di inchiesta per indagare sui recenti fatti contestati.

Ma ora è chiaro che per il sindaco Casto il gioco si fa duro: con 4 consiglieri che lo hanno nei fatti sfiduciato, dissociandosi moralmente da quanto avvenuto, ed altri 10 che lo hanno tenuto in scacco su decisioni importanti, la maggioranza a suo sostegno (composta dai 14) è in frantumi. Tutto ciò arriva dopo un rimpasto totale di giunta. Da qui alla fine del suo mandato da primo cittadino il passo è breve.

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