Brutta mattinata per un cittadino ultraottantenne di Ostia che questa mattina, dopo aver subito il furto della sua carta d’identità e aver presentato regolare denuncia al Commissariato di Polizia, aveva deciso di rifare il documento presso la delegazione del X Municipio.
L’uomo, che chiameremo Antonio (nome di fantasia), poco prima delle 11:00 di questa mattina si è recato nell’ufficio anagrafe, portando con sé il passaporto e la copia della denuncia di furto della carta d’identità. Arrivato allo sportello, ha spiegato all’impiegata la situazione, chiedendo il rilascio di un nuovo documento. Ma la dipendente comunale ha chiesto che vi fossero due testimoni a indicare che l’uomo fosse davvero la persona “giusta”, ovvero il richiedente del documento.
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Antonio è entrato in confusione: non essendo originario di Ostia e vivendo da solo, non aveva “sottomano” amici o parenti che potessero testimoniare che fosse davvero lui. Ha quindi chiamato un’amica, che si trova però in Emilia-Romagna, per chiederle aiuto. La donna fa una ricerca e si accerta che il Comune di Roma non richiede testimoni per chi presenta documenti in corso di validità. Nel frattempo sono passate circa due ore: si sono fatte quindi le 13:00.
L’anziano lo fa quindi presente all’impiegata, che risponde però che i sistemi sono andati in tilt e che bisogna aspettare. L’uomo, stanco e sfiancato, richiama l’amica, che non può fare molto se non arrabbiarsi a distanza, sospettando che la pausa pranzo possa influire sulla lunga attesa dell’anziano che, lo ricordiamo, ha più di 80 anni. Solo alle 15:00, dopo 4 ore, l’uomo riesce a ottenere che la sua richiesta vada a buon fine: viene finalmente riconosciuto che il passaporto e la denuncia possono bastare. La carta d’identità sarà pronta il 21 giugno. Un disservizio che si sarebbe potuto evitare, con un po’ di elasticità mentale e di umanità, sopratutto dal momento che Antonio era dalla parte della ragione.
