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Ostia e gli attacchi al Pride contro le mafie: perché stavolta bisogna esserci

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Si moltiplicano gli attacchi al Pride contro le mafie, in programma a Ostia sabato 14 luglio. Dopo gli insulti sui social, a scagliarsi contro il Lazio Pride è stata Carlotta Chiaraluce, coordinatrice di CasaPound Italia nel X Municipio.

La nota di CasaPound contro il Pride

Dopo gli attacchi di un utente Facebook a Fabrizio Marrazzo, portavoce del Lazio Pride, è toccato a CasaPound Italia attaccare l’evento. In una nota diffusa alla stampa locale, gli esponenti del partito di Ostia hanno ripreso uno striscione affisso alla Stazione di Lido Nord. Il testo è di una banalità incredibile: “L’estate della Raggi a Ostia? Gay Pride, centri sociali e radical chic“. Tre sciocchezze in un colpo solo, purtroppo riprese ed estese da Carlotta Chiaraluce. Secondo la coordinatrice di CPI nel X Municipio, la Sindaca Raggi ha la prima colpa di portare nel quartiere Vladimir Luxuria. Ai suoi lettori non spiega nulla di chi sia Luxuria e del perché le si debba fare opposizione: che basti sapere che è transessuale per considerarla come uno sfregio a Ostia? Subito dopo, Chiaraluce bolla i Social Days come “festival dei centri sociali”, senza scendere nel dettaglio delle tante organizzazioni di volontariato che scenderanno in piazza. Chissà se farà piacere a quelli di Medici Senza Frontiere essere etichettati come un “centro sociale”, ma di certo loro non sapevano di esserlo. Infine, per chiudere in bellezza, il fondatore di Emergency Gino Strada viene chiamato radical chic. Il comunicato è sinceramente imbarazzante, e non avrebbe meritato lo spazio che gli è stato dedicato per dovere di cronaca. Ma perché CasaPound Italia fa tutta questa opposizione al Lazio Pride?

Un Pride contro le Mafie

Resta il fatto che il Pride ha deciso di essere “contro le Mafie“, e non semplicemente “gay” come viene fatto passare dal movimento di estrema destra. Il Pride di Ostia sarà non a caso gemellato con quello di Napoli, che ha scelto un orientamento simile, e vedrà la partecipazione della giornalista Federica Angeli. Angeli vive sotto scorta dal 2013, a seguito delle inchieste scomode sulla mafia della Capitale. La scelta di darsi un’etichetta più ampia possibile, nel quartiere simbolo della criminalità organizzata romana, avrà dato fastidio a molti. L’evento di sabato rischia di essere un’occasione di riscossa civica contro le famiglie che per anni hanno tenuto sotto scacco Ostia, costringendola al silenzio con le minacce. Il tutto sotto la bandiera rainbow, che avrà sabato un significato enorme e non verrà innalzata solo dal popolo LGBT. Anche per questo sarà fondamentale esserci sabato 14 luglio, alle 17, alla stazione Lido Centro. Al fianco di Vladimir Luxuria, che ha giustamente risposto alla provocazione dicendo di non avere nulla da imparare da CasaPound. Chi andrà al Pride lo ribadisce: da chi scrive, dice e pensa certe cose, non ha proprio nulla da imparare.

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