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Coronavirus, ballerino di Torvaianica bloccato in Cina: l’appello disperato di Gabriele De Fazio per tornare a casa

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Ancora non si è giunti ad una soluzione concreta per aiutare Gabriele De Fazio, il ballerino 24enne rimasto bloccato in Cina nella città di Kunming, durante l’epidemia di Coronavirus.

I fatti

Gabriele, circa una settimana fa, aveva lanciato un annuncio sui social chiedendo aiuto per poter ritornare in Italia.

Il 24enne prima di trasferirsi in Cina per lavoro, abitava con la sua famiglia a Pomezia.

Ora il suo unico desiderio è quello di poter riabbracciare il papà Roberto, la mamma Alessandra e il fratello Leonardo, nella loro casa di Torvaianica.

Nel pomeriggio di ieri Gabriele è stato ascoltato anche dai giornalisti della Vita in Diretta, in onda su Rai 1. Gabriele ha ribadito la sua necessità di tornare sin Italia, in quanto l’epidemia di Coronavirus ha ridotto moltissime città della Cina a luoghi fantasma.

Ora il problema più grande per Gabriele è la difficoltà economica. Avendo perso il lavoro da ballerino per colpa dell’epidemia in corso, il 24enne non può sostenere la spesa del biglietto aereo. Anche la sua famiglia non è attualmente in condizioni di aiutarlo economicamente. Così Gabriele ha lanciato un nuovo appello chiedendo aiuto ai suoi connazionali.

La risposta della Farnesina

In seguito al suo appello, la Farnesina ha divulgato una nota ufficiale, attraverso la quale si impegna ad aiutare il ragazzo. Di seguito riportiamo la comunicazione del Ministero:

<<Il caso del connazionale Gabriele De Fazio e’ già noto all’Unità di Crisi della Farnesina che ha ricevuto la sua segnalazione il 5 febbraio scorso e l’ha portata immediatamente all’attenzione del Consolato Generale a Chingquin, nella cui circoscrizione ricade la città di Kunming dove egli attualmente si trova.

La situazione di Gabriele De Fazio e’ totalmente diversa da quelli degli italiani che sono stati rimpatriati da Wuhan, epicentro della diffusione del Coronavirus dove le autorità cinesi hanno deciso di bloccare qualsiasi collegamento da e verso l’esterno.

I nostri connazionali che risiedevano a Wuhan si trovavano in condizione di non poter lasciare in alcun modo la città dove non erano più operativi i voli commerciali. Di qui la necessità di realizzare il loro rimpatrio attraverso un volo militare (stessa e unica misura attuata anche dagli altri Paesi europei, Stati Uniti, dal Canada a beneficio dei propri cittadini).

Il Sig. De Fazio si trova invece, come altre migliaia di cittadini italiani, in una zona della Repubblica Popolare Cine se in cui non sono state attuate misure restrittive. A Kunming, dove egli si trova, continuano infatti ad essere operativi i voli commerciali ed e’ possibile rientrare in Italia facendo scalo in qualunque hub internazionale.

Si segnala che, se il problema che impedisce al Sig. De Fazio fosse di natura economica, il Consolato italiano di Chingquin, accertatate le sue condizioni finanziarie, può erogare un prestito per acquistare il biglietto di rientro in Italia. Il prestito dovrà poi essere restituito all’erario>>.

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