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Frammenti – L’esordio letterario di Simonetta Racani

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Chi vi scrive conosce benissimo quanto sia difficile tradurre su carta una storia e trovare un editore disposto a rischiare. E a pubblicare. Non ci confonda il dato assolutamente poco veritiero e impermeabile alla realtà, che racconta di un proliferare di pubblicazioni in un’epoca, questo sì, caratterizzata da un abbandono del pubblico al prodotto stampato. Alla carta.
Scrivere un libro e trovare chi lo pubblica (e chi lo compra poi) è
ancor di più adesso un grande esercizio di tenacia. È una fatica. È per l’appunto una fatica letteraria.

 

Copertina del libro (Lupo editore)

Simonetta Racani, neo autrice del nostro territorio ci è riuscita, e dopo tanto ragionare e correggere, centellinando illusioni e parole, ha cucito una storia che aveva nel cuore da sempre, una storia che ora è in libreria con il titolo di:Frammenti”.

Un libro che ruota attorno alla figura di Margherita, protagonista a tutto tondo che, come recita la quarta di copertina: “è una donna forte e sicura con il mondo esterno, critica e incerta nell’intimo, alla continua ricerca di un equilibrio tra ragione e sentimento, tra osservanza delle regole e ribellione.

Un romanzo che percorre tra flashback e ricordi quarant’anni di vita e di passioni

Il romanzo di una vita, si potrebbe dire. E con quali sviluppi? Noi lo abbiamo chiesto proprio all’autrice che in questi giorni difficili per un autore che voglia farsi conoscere al pubblico, sta promuovendo sui social e sulle piattaforme in streaming il suo libro.

Simonetta Racani

Innanzitutto possiamo iniziare con dire: non è mai troppo tardi per raccontare una storia.
«No, non è mai troppo tardi per coltivare e assecondare le proprie passioni. E così è stato per la stesura di questo mio romanzo di esordio.» Così semplicemente detto e fatto? «Oh no, in realtà è stato difficilissimo non tanto scriverlo quanto l’avere la consapevolezza che fosse piacevole e interessante da leggere. In poche parole crederci. Tant’è che per ben un anno dopo averlo finito l’ho lasciato a decantare.»

Cosa ti ha fatto cambiare idea, cosa ti ha spinto a cercare un editore?
«In primis la mia natura ostinata ma anche le valutazioni positive di quelle poche persone che lo hanno letto in anteprima.»

Partiamo dal titolo: Perché Frammenti?
«Ci sono due motivi specifici: il primo riguarda la struttura propria del romanzo, ogni frammento è la narrazione non consequenziale di un episodio della vita della protagonista Margherita, il secondo invece lo scopriranno i lettori.»

Chi è Margherita?
«Margherita è una donna che ha attraversato forse uno dei periodi storici più ricchi di fermento ed emancipazione femminile vissuti in prima persona e in prima persona è passata attraverso delusioni, discriminazioni e ricerca interiore e quanto tutto questo l’abbia condizionata nella sua formazione. Margherita si pone mille domande nel percorso della sua vita. Io, ho cercato di evidenziare come una vita apparentemente normale agli occhi degli altri possa invece nascondere molta sofferenza e quanto il continuo mettersi in discussione possa danneggiare l’equilibrio psicologico di un individuo. Margherita è allo stesso tempo una donna forte e debole, sicura e insicura, tranquilla e ribelle ma indubbiamente coraggiosa. Quale prevarrà? Lo scoprirete leggendolo. Ci tengo a dire che Frammenti è un libro pieno di sentimenti e di amore nella sua più totale accezione. È un libro con cui ho cercato di raccontare un legame intenso e profondo di amicizia di quelle che non tutti hanno avuto la fortuna di vivere almeno una volta nella vita. Perché c’è un altro personaggio in questa storia: Paola, un’altra figura molto importante del libro che…»

Stop! Fermiamoci qui. E dimmi invece, facendo un discorso più generale, qual è per te il valore della scrittura e della narrazione in questo secolo digitale?
«Premetto che ho una visione romantica della lettura e quindi prediligo il cartaceo: toccare un libro, sfogliarlo, sceglierlo o farmi scegliere tra gli scaffali di una libreria, comunque ben vengano gli ebook… l’importante è che si legga, non come. Ti cito una frase di Ennio Flaiano che è un po’ il mio motto: –“Un libro sogna, il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni” –»

Cosa ti ha lasciato questa esperienza? L’aver scritto un libro intendo.
«Una grande soddisfazione personale e di crescita. L’essere riuscita a creare un personaggio e a farlo ‘vivere’ non so spiegare bene … è come se Margherita mi avesse raccontato la sua storia e non il contrario in questa specie di simbiosi in cui abbiamo vissuto insieme.»

Hai un altro progetto letterario?
«Si vorrei, sto raccogliendo le idee e ho iniziato a scrivere qualcosa… vediamo se si concretizza. Vediamo…»
Aspettiamo altri frammenti…

Mauro Valentini

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