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Pomezia, costituisce fondo patrimoniale inefficace: ora deve risarcire il Comune

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La Corte dei Conti ha dichiarato inefficace l’atto con cui Giovanni Pascone e la moglie Lorenza Cimadon costituirono nel 2009 un fondo patrimoniale, presso un notaio di Aprilia. La vicenda coinvolge il Comune di Pomezia, che proprio da Pascone attende un risarcimento di oltre 500.000 euro.

La collezione di incarichi a danno del Comune

Giovanni Pascone è un noto avvocato, che per numerose istituzioni pubbliche ha ricoperto diversi incarichi: anche troppi, secondo la Corte dei Conti. Pascone infatti ha accettato lavori dai Comuni di Ardea e Aprilia mentre era dipendente del Comune di Pomezia. Nulla di illegale in sé, se non fosse che l’avvocato metteva in tasca i compensi, senza versarli nelle casse del Comune che lo aveva a libro paga. Un comportamento che per la Corte dei Conti non andava per niente bene: e sono ben 62 gli incarichi presi da Pascone tra il 1999 e il 2009.

Fondo patrimoniale per mettere al sicuro i soldi

Pascone e la moglie avevano deciso di costituire un fondo patrimoniale, dove versare le somme incassate. Comportamento che aveva portato la Corte dei Conti a dichiarare inefficace l’atto di costituzione. Questa prima sentenza fu però annullata in appello, poiché non citava la moglie di Pascone, co-costitutrice del fondo. Si arriva così alla seconda sentenza della Corte dei Conti, che stavolta coinvolge entrambi i soggetti e dichiara nuovamente inefficace l’atto di costituzione del fondo, almeno fino alla “prossima puntata”. Il Comune di Pomezia può così sperare di incassare i 542.526 euro che attende da anni, non avendo visto finora neanche un centesimo.

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