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Pomezia, ennesimo furto in casa nel cuore della notte

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Ladri parroco Centro Giano

L’ennesimo furto in casa nel cuore della notte, a Pomezia. Il colpo è stato messo a segno nella notte tra il 22 e il 23 maggio, nella frazione di Campo Jemini. Dalle parole della vittima del furto emerge un quadro impressionante, che getta ombre sulla sicurezza della città.

Le vittime forse narcotizzate

A raccontare l’episodio è Cristian Campana, che dopo alcuni giorni dal furto è ancora sotto shock per l’accaduto. “Durante la notte abbiamo sentito dei rumori, ma controllando la casa sembrava tutto a posto”, spiega Campana. “Dopo pochi minuti nostra figlia è entrata in camera, ma eravamo già quasi addormentati, quindi è tornata a letto”. In questo frangente si verifica quello che secondo le vittime è stato un avvelenamento con sostanze narcotizzanti. “Non ricordiamo assolutamente niente di quelle ore: siamo crollati in un sonno profondo e ci siamo risvegliati solo dopo le 6. Già in bagno abbiamo capito che qualcuno era entrato in casa, dato che la finestra era aperta ed erano stati rubati alcuni oggetti, tra cui una borsa con il suo contenuto”. Il controllo delle altre stanze e del giardino ha portato a un bilancio gravissimo: erano scomparsi diversi capi di abbigliamento, oltre 7000 euro in contanti, e nel cortile non c’era più la macchina. “Per fortuna l’auto è stata rintracciata grazie al gps: i ladri l’avevano portata alla Cecchignola, così la prima denuncia è stata fatta ai Carabinieri dell’Eur”.

Il dettaglio inquietante: “sono Babbo Natale”

Ora le vittime della rapina aspettano l’evoluzione delle indagini e gli altri passi delle autorità. “Senza l’autorizzazione della prefettura, non si possono effettuare le analisi tossicologiche. Siamo sicuri che qualcosa ci sia stato dato”, spiega Campana, “e speriamo che non abbiano drogato anche i bambini”. Proprio dai figli della coppia arrivano i dettagli più inquietanti. “Mia figlia ha raccontato di aver visto un uomo entrare in camera, e tranquillizzarla dicendo di essere Babbo Natale“. Parole che hanno fatto gelare il sangue ai genitori, e che mettono in luce la pericolosità della rapina subita. In questo caso, Babbo Natale ha rubato invece di regalare, ma poteva andare peggio. Per questo Campana ha lanciato su Facebook un grido di allarme per la sicurezza della città, messa sempre più a rischio dai rapinatori. Gente che non si è fermata neanche di fronte a una bambina di 3 anni.

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