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Pomezia, la lettera dei fedeli al defunto Padre Pietro Alessio

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Riceviamo e pubblichiamo le parole che i fedeli della parrocchia di Sant’Isidoro Agricoltore a Santa Procula (Pomezia) hanno voluto dedicare a Padre Pietro Alessio, a pochi giorni dalla sua morte (avvenuta lo scorso 26 luglio).

“Beati gli invitati alla mensa del Signore” é la frase, che con la tua inimitabile cadenza, amavi ripeterci nelle confessioni, nelle omelie, nei discorsi personali o pubblici, per farci capire che la nostra beatitudine e la nostra salvezza stanno nel partecipare ai sacramenti. Amavi anche spiegarci il significato di “Candidato”, colui che indossava la toga bianca per distinguersi e per dire
agli altri che era disponibile a mettersi al servizio degli altri.

Da giovane venivi in moto a celebrare la Messa a Sant’Isidoro, dopo la cerimonia accendevi la tua moto per tornare a Pomezia e dicevi che quella era la tua seconda messa: “La messa in moto”.
Hai sempre saputo insegnare in modo tale che il tuo interlocutore recepisse messaggi e concetti; hai saputo insegnare ovunque, dal pulpito, dalla cattedra, dal confessionale, nei corsi sulla Bibbia, al capezzale degli ammalati. Usavi un linguaggio semplice, facile, molto comprensibile, per farci capire l’essenza della fede e del nostro vivere da cristiani; non perché tu fossi un semplicione, al contrario sei stato un sacerdote molto attento e profondo, hai interiorizzato talmente bene la fede cristiana da essere in grado di spiegarla e trasmetterla con grande facilità.

Senza scomodare i grandi padri della chiesa o i grandi filosofi, tu parlavi ai cuori dei fedeli direttamente dal tuo cuore, sapevi trovare esempi dalla vita quotidiana per trasmettere la grandezza di Dio e del suo messaggio d’amore. Nella tua umiltà hai sempre accettato i “consigli “ che ti venivano dati. Ricordo pochi anni
fa, durante la settimana santa, ero stato incaricato di leggere la parte del narratore nella “passione di Cristo”, tu hai espresso il desiderio di fare quella parte, il parroco accettò e ti chiese non leggere con la tua solita cantilena, tu non hai risposto, hai accettato il consigli ed hai letto la parte con tanta fatica e con molta espressione (eri già ammalato). Non ti sei mai risparmiato anche quando, negli ultimi tempi, avevi gravi problemi di salute. Hai sempre accettato gli inviti a celebrare cerimonie religiose nei luoghi più impensati e remoti, sei stato sempre disponibile ed hai sempre avuto parole di insegnamento, di fede e di speranza ,
anche dal tuo letto di malattia hai trovato il modo di chiamare i tuoi parrocchiani per restare in contatto con loro. Hai sempre
trovato il tempo per tutti, probabilmente perché, come dicevi spesso: “Vi porto tutti nel mio cuore, uno ad uno”.

Nel confessionale ti definivi “la lavatrice” di Dio, ed avevi la capacità di mettere noi penitenti a nostro agio di fronte al Cristo, crocifisso per perdonare quei peccati che stavamo confessando. Avevi la capacità di infondere sicurezza e serenità perché quella
veste che era stata macchiata, tornava candida con la confessione, potevamo sentirci quindi, di nuovo, “Candidati” al premio finale e beati perché invitati alla mensa del Signore. Ti sei fatto servo delle comunità dove hai esercitato il tuo apostolato, da giovane sacerdote, da parroco e anche quando ti hanno chiesto di metterti da parte e di non fare più il parroco; hai dominato il tuo orgoglio con la preghiera, e ti sei messo totalmente a disposizione dei confratelli per il bene della comunità cristiana.

Hai pregato cosi:
“O SIGNORE, INSEGNAMI AD INVECCHIARE
CONVINCIMI CHE LA COMUNITA’
NON COMPIE ALCUN TORTO VERSO DI ME,
SE MI VA ESONERANDO DALLE RESPONSABILITA’
SE NON MI CHIEDE PIU’ PARERI,
SE HA INCARICATO ALTRI A SUBENTARE AL MIO POSTO.
TOGLI DA ME L’ORGOGLIO DELL’ESPERIENZA FATTA
ED IL SENSO DELLA MIA RESPONSABILITA’.
ACCETTA, O SIGNORE, L’OFFERTA DELLA MIA DEBOLEZZA.
DAMMI LA SALUTE DEL CORPO E LA SERENITA’ DELLO SPIRITO. SENZA RIMPIANTI SUL PASSATO,
IN MODO CHE CONTRIBUISCA CON L’OTTIMISMO
ALLA GIOIA ED AL CORAGGIO DI CHI MI E’ VICINO.
RIMANI SEMPRE A ME UNITO,
INVESTENDOMI DEL TUO AMORE CHE NON CONOSCE TRAMONTO. RESTA CON NOI SIGNORE, PERCHE’ SI FA SERA.

Padre Pietro, tu che hai indossato la veste bianca, perché invitato a partecipare alla mensa del Signore, e perché candidato al Paradiso; tu che ora partecipi al banchetto celeste, intercedi per noi presso Dio, perché anche noi sappiamo indossare e conservare con amore la nostra veste bianca, per partecipare al banchetto eucaristico su questa terra e insieme a te a quello Celeste. PADRE PIETRO PREGA PER NOI!

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