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Pomezia, ‘nessun euro’ in cassa? Chiesta anticipazione di tesoreria per 20 milioni

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Elezioni Pomezia 2023, sede del comune e torre civica dove è stato deliberata l'anticipazione di tesoreria

Continua il “giallo” sui conti del Comune di Pomezia. Dopo le parole rilasciate dal Commissario Prefettizio – “Stiamo lavorando per evitare possibili dissesti” – che avevano lanciato l’allarme sulla situazione economico-finanziaria dell’Ente arriva la delibera che, di fatto, certifica le difficoltà dell’Ente. Sì, perché alcuni giorni fa è stata deliberata la richiesta per l’anticipazione di tesoreria per far fronte agli impegni economici del Comune.

La delibera del Commissario Giancarlo Dionisi in merito all’anticipazione di tesoreria per il Comune di Pomezia

Nel documento (consultabile online a questo indirizzo) si legge che il ricorso all’anticipazione di tesoreria può essere disposto “per assicurare la liquidità finanziaria necessaria a garantire il pagamento delle retribuzioni al personale dipendente, l’assolvimento delle spese obbligatorie e degli impegni assunti nei confronti dei creditori, ecc”. Stando a quanto previsto dalla normativa vigente “il limite massimo per il ricorso all’anticipazione di tesoreria per l’esercizio 2023 per il Comune di Pomezia è pari di € 20.066.552,37 cioè i 3/12 (tre dodicesimi) del totale delle entrate indicate“. 

Le conseguenze

La delibera dà luogo a tutta una serie di atti consequenziali: “le entrate relative ai primi tre titoli del bilancio (ovvero tasse e imposte per il titolo I, i trasferimenti correnti per il titolo II e i trasferimenti extra tributari per il III)” – si legge nel documento – “saranno vincolate irrevocabilmente a favore del tesoriere comunale nonché tutte le entrate non aventi specifica destinazione, fino alla concorrenza della somma anticipata e relativi interessi maturandi ed eventuali oneri accessori”; inoltre si autorizza “il tesoriere comunale a utilizzare le riscossioni di cui al punto precedente per la progressiva riduzione dell’anticipazione, in linea capitale e inerenti interessi, sino alla completa estinzione”. 

Cosa significa 

Ma cosa significa, in parole povere, per i cittadini? Innanzi tutto c’è da chiarire una cosa. Quanto fatto dal Commissario Straordinario è dettato dalla necessità di mettere al riparo determinati pagamenti. Quindi questi soldi – oltre 20 milioni di euro – sono stati vincolati e non possono assolutamente essere spesi per ragioni diverse rispetto a quanto stabilito, ovvero il pagamento degli stipendi e di alcuni debiti contratti dal Comune. Questo basandosi sulle future entrate. Il calcolo di quanto viene richiesto in prestito alla banca – perché di un prestito si tratta – viene fatto sulla base di quanto è stato inserito lo scorso anno nelle voci entrate di bilancio, che ammonta a circa 80 milioni di euro. Per restituire questi 20 milioni di euro ovviamente si dovranno – a spese dei cittadini – pagare degli interessi (su questi però si potrà contare su un apposito capitolo che già presenta una disponibilità di 770mila euro, ndr).

La delibera del Commissario è quindi giustissima per abbattere il debito del Comune, ma – di contro – ci riflettere su una cosa: come si è potuto arrivare a debiti così alti, se comunque la qualità dei servizi non sembra essere cresciuta di pari passo? Qual è – cosa che chiediamo da tempo e a cui nessuno vuole rispondere – la reale situazione finanziaria del Comune di Pomezia? Una manovra come quella appena fatta somiglia a un pre-dissesto, o comunque è quello che si fa per evitare il dissesto. Impegna un terzo delle risorse del bilancio finanziario, che non potranno essere utilizzate per i servizi, per i cittadini, per i disabili, per le emergenze. Come si è potuti arrivare a questo, quando fino a qualche giorno fa veniva sbandierato che tutto andava bene?

 

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