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Pomezia, nuove strisce gialle in via Turati: lavoro a regola d’arte?

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Sono state completate ieri le nuove strisce gialle in via Filippo Turati. La segnaletica orizzontale ridipinta è quella di un parcheggio riservato alle persone con disabilità. Un cittadino ci ha però segnalato che il lavoro desta qualche dubbio: è stato fatto a regola d’arte?

La segnalazione

Nella segnalazione il cittadino pone alcune domande che necessitano di risposte tecniche. Prima di tutto, cerchiamo di descrivere la foto che ci è stata inviata. Si vede uno stallo per persone con disabilità, delimitato dalle consuete strisce gialle. Più o meno a metà dello stallo è presente uno scivolo, evidentemente non realizzato dal Comune, che dovrebbe agevolare la discesa di carrozzine e sedie a rotelle. Poco più avanti, però, sostanzialmente contigue allo stallo, ci sono le strisce pedonali, queste senza scivolo. Ora, le domande poste sono tre. La prima è la più importante: “chi ha la precedenza tra la sosta per il disabile o lo stesso disabile che deve scendere dal marciapiede usando lo scivolo?”. La seconda riguarda un criterio di economicità dei lavori: “ci sono due stalli di sosta per persone disabili, intervallate da uno stallo libero con due segnali verticali. Forse era meno dispendioso fare gli stalli contigui con unica segnaletica con aggiunto 2 posti?”. Per ultimo, il cittadino ha dubbi sulla regolarità degli stalli per via “delle dimensioni ridotte rispetto alla norma. Gli stalli di sosta sono a meno di 5 metri dall’ideale prolungamento degli assi dei marciapiedi dell’incrocio”.

La risposta dell’architetto

Per rispondere a queste domande abbiamo contattato l’architetto Paolo Moscogiuri, esperto in barriere architettoniche, che collabora con Pomezia Senza Barriere. “Non so veramente da che parte cominciare per elencare gli errori”, ci scrive Moscogiuri. “Abbiamo un attraversamento che si conclude con un gradino, cioè manca lo scivolo. Lo stallo riservato al disabile non poteva essere fatto a ridosso delle strisce, perché le norme consigliano una distanza libera di rispetto, per dare visibilità a chi attraversa. Qualche cittadino disperato ha giustamente costruito lo scivolo che vediamo, che ora sarà però ostruito dall’auto in sosta. Insomma, questo lavoro è un insulto all’intelligenza”.

“Vediamo però anche le soluzioni, che comunque sia dovranno essere a carico di chi non ha controllato, e non del cittadino, altrimenti si incorre nel danno erariale. La soluzione più semplice ed immediata, in attesa che venga messo a norma l’attraversamento e il marciapiede, è quella di ridisegnarlo più dietro, lasciando libero lo scivolo “fai da te”. Si otterranno così due risultati: lasciare la zona di visibilità, e l’utilizzo dello scivolo da parte di chi parcheggia. Un suggerimento poi ai tecnici che in futuro progetteranno la dovuta rampa per le strisce pedonali: questa non può occupare lo spazio del marciapiede, perché troppo stretto, né vanno realizzate pericolose conche di raccordo. Il marciapiede va completamente tagliato, e le rampe realizzate a destra e a sinistra”, conclude l’architetto. 

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